Backstage: Fashion editor Filippo Biraghi, Biba, and Ilaria Bedogni (Nike) on set.
Ostia, Castelporziano 6 Beach. 22 Maggio 2008
Anche oggi, tanto per cambiare, stavo facendo un servizio di ritratti e moda con Andrew Howe...questa volta per "Max" magazine. Nella foto, da destra, Filippo Biraghi, ottimo fashion editor, devoto cultore di tutto ciò che fa Londra "anniottanta". Il "ragazzo" non è da sottovalutare: Possiede una notevole e pregiata collezione di abiti vintage della Westwood e nella sua bio può vantare ben sei anni come assistente di Carla Sozzani in Corso Como 10...Not bad. Con lui nella foto la molto OK Ilaria Bedogni (con Biba, appunto). Ilaria è P.r. manager di Nike, che è il main sponsor di Andrew Howe. (Vedi un pò, che combinazione, il mondo è piccolo!)
Approfitto per ringraziare Mauro, di Castelporziano al sesto cancello. Non è il primo servizio che faccio da lui. Il suo bar è quello "giusto", gli spaghetti sono al dente, la location, per me, è perfetta, e la sua gentilezza è unica.
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"Casting" a fashion essai for "Io Donna" magazine.
Sabato 10 Maggio 2008
E' uscito su Io Donna "h. 9.00: Casting", un servizio di moda realizzato con lo styling di Francesca Merlo. L'idea non è nuova: invece di avere una modella che hai scelto con largo anticipo e che vestirai con tutti gli abiti del servizio, fai venire molte modelle in studio il giorno stesso del lavoro e fai fermare quelle che più funzionano, ed ad ognuna fai indossare uno o due cambi d'abito. E' un tipo di lavoro che personalmente amo perchè è molto simile all'esperienza del ritratto. In poco tempo devi trovare la "chiave" di una modella: Il trucco, la pettinatura e cercare di catturare il suo modo di esprimersi e la sua sensualità.
Purtroppo la qualità di stampa di questo numero del giornale non è stata impeccabile, almeno nelle copie in mio possesso, e il servizio ha subito, per ragioni varie, il taglio di qualche immagine. Qui sopra un mix di immagini con alcuni scatti inediti.
Hair: Franco Chessa
makeup: Roman Gasser
Styling: Francesca Merlo.
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Champagne! Lavinia Biagiotti, T.T. and crew celebrating the shooting of the new "Laura Biagiotti" advertising campaign.
Andrew Howe: The athlete and the photographer...As seen on "Sportweek" and "Vanity Fair".
Maggio 2008
Sono recentemente usciti, quasi contemporaneamente, su Sportweek e su Vanity Fair, due backstages scattati durante il servizio fotografico che ho realizzato per Yamamay con Andrew Howe. Un pò diversa l'impostazione del pezzo sui due giornali: mentre su Sportweek tutto l'articolo è basato sull'incontro tra "l'artista svizzero", "l'icona dello scatto"(cioè io) e Andrew Howe, su Vanity Fair, con mio sommo disappunto, non c'è traccia del mio nome nemmeno piccolino in una didascalia. In compenso la parola "mutande" compare in entrambi i titoli.
Le fotografie sono di Francesca Lotti.
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A beautiful book: Enzo Tiezzi: "Sacro e Sorriso, Natura e mercati tra Gange e Chichiastenango"
Maggio 2008
A diversi mesi di distanza dall'inaugurazione della mostra ai Magazzini del Sale di Siena sono finalmente venuto in possesso del bellissimo catalogo della mostra di fotografie di viaggio di Enzo Tiezzi.
Già il titolo è sublime: "Sacro e Sorriso" sono due parole meravigliose, combinate insieme diventano puro anelito di vita e di speranza. Il catalogo, di perfetto formato e ben impaginato è edito da "Gli Ori" di Siena ed è completato dai testi critici di Pietro Cascella, Giorgio Celli, Antonio Melis, Carlo Alberto Parmeggiani e del sottoscritto, che per l'occasione aveva scritto:
"Forse Enzo Tiezzi è un amante del paradosso. Non lo avrei detto, a prima vista.
La sua figura è carismatica, la sua presenza si impone, immediata. La sua parola è cortese e diretta, il suo sguardo non è altero ma limpido, forse appena velato da quell’ombra umida e malinconica di chi sa.
La sua casa, appoggiata alle mure storiche di Siena, è un luogo d’amore e di cultura, che letteralmente trabocca delle mille e mille cose che danno senso al mondo e alla vita di un uomo: libri, oggetti, immagini, piante, mobili, colori, specchi, alberi e una vista mozzafiato.
Però Enzo mi prega, davvero umilmente, chiedendomi queste righe, di perdonare il suo non essere assolutamente fotografo.
E’ qui il paradosso: Perchè un uomo sensato come lui dice una cosa all’apparenza così poco sensata? Chi è un fotografo? cosa rende l’uomo fotografo? Sarebbe come chiedersi: cosa rende un uomo padre?
Ma io devo credere ai suoi dubbi, alle sue immagini, e al senso del suo operare: devo capire cosa si nasconde dietro al paradosso, qual è il messaggio nascosto tra le pieghe della sua invocazione.
Le foto di Enzo Tiezzi sono o non sono le foto di un fotografo? in che modo dobbiamo entrare in contatto con queste immagini?
Aleggia nell’aria un “qui pro quo”. E’ un problema tecnico? non credo, le foto di Tiezzi sono in generale molto buone tecnicamente. E’ un problema di soggetto? Forse Tiezzi mette le mani avanti: sa, o percepisce, che la fotografia di viaggio, naturalistica, è vista oggi, in certi ambienti un po’ snob e sofisticati della critica, come una parente datata del documentarismo colto contemporaneo? forse.
Non sono furbe? E’ possibile. Nel mio caso, fare fotografie è il mio mestiere, e la mia qualità è di essere anche un po’ furbo, magari senza che questo uccida la mia verità più profonda.
Ma Tiezzi è innocente! Candido come le sue vesti, ha un contratto solo con se stesso, con la verità del suo viaggio, del suo obbiettivo. Tiezzi studia e scopre, si meraviglia, lui per primo, della riuscita e della bellezza inequivocabile delle sue immagini, si compiace della prodezza tecnica che gli ha permesso di bloccare il volo del piccolo uccello intento a beccare un fiore, e io lo ascolto e gli sorrido benevolo, io che le so tutte (o quasi) le prodezze. Ma, attenzione: io gli sorrido benevolo veramente! Tiezzi riesce, accettando con meritevole umiltà di non essere “quel” fotografo, a sgombrare il suo campo visivo dalla pesantezza del ruolo e dall’ingombrante massa dell’apparecchio fotografico. Non è quello che vorremmo tutti? lievitare leggeri, mondati da aspettative ed ambizioni terrene, creare immagini che vivano di vita propria, fotografie che, come frecce scoccate dalle forti braccia di un saggio, arrivino dritte al cuore, al centro del nostro proprio bersaglio? Noi fotografi che appunto le facciamo, le fotografie, che le costruiamo, le ritocchiamo, noi così spregiudicati, concentrati a ficcare quanto più ego possibile in quel rettangolo tanto da dimenticare, meschini, che la fotografia in realtà esclude il mondo, lo fa a pezzi, lo smembra, lo francobolla, lo appiattisce, lo riduce, lo comprime. Il Fotografo, l’Artista dice la sua. Va bene, è bravo. Ma è prevedibile, reduce da un atteggiamento in fondo vecchio, già visto. Tiezzi, invece, ingenuo come un monaco zen, produce un’opera aperta: i contorni delle sue immagini non sono definiti, limitati e chiusi.
Lui cammina e cammina, traversa laghi e fiumi e montagne e confini. Guarda.
E, più che fotografare, abbraccia. Le sue fotografie non si sforzano di dire, ma lasciano dire, così come l’acqua prende, senza sforzo, la forma del vaso, le sue foto riescono ad adattarsi al nostro occhio e al nostro mondo con naturalezza, la sua curiosità, la sua meraviglia ci contagiano e il suo punto di vista ci appare naturalmente nostro.
Non male, per uno che, a sentir lui, non è nemmeno fotografo.
Toni Thorimbert
Non so come, ma procuratevi questo piccolo capolavoro: E' importante...
Enzo Tiezzi (Siena 1938) è docente di Chimica fisica all'Università di Siena.
Una sua biografia più completa la trovate su: www.unisi.it/ricerca/dip/stcb/pag_tiezzi.htm
"Aldo Rossi, Disegni" Skira editore. A cura di Germano Celant.
Maggio 2008
E' recentemente uscito, edito da "Skira", un bel catalogo a cura di Germano Celant sull'opera del grande architetto e artista Aldo Rossi a dieci anni dalla sua scomparsa. Lo segnalo perchè a pagina 148 c'è un mio ritratto di Rossi (realizzato originariamente per Vogue Germania nell'ormai lontano 1988), ma sopratutto perchè la ricerca scientifica, la redazione e gli apparati di questo volume sono opera di Chiara Spangaro, che io invece ricordavo bambina quando con suo padre Mario cavalcavamo in lungo e in largo la Maremma e Capalbio, un bel pò prima che diventasse un luogo (forse troppo) mondano e famoso.
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Howie B. Vs. Casino Royale: "Not in the face".
Maggio 2008
Questo CD mi regala molteplici soddisfazioni: Intanto i "Casinò" sono amici e quindi, tutto quello che di positivo li riguarda mi fa felice, e secondo, come grande fan di Howie B., realizzare un suo ritratto per un suo album mi ha riempito di orgoglio. La sua foto la vedete qui in alto e la trovate impaginata all'interno del "booklet" mentre la bella copertina ( con gli autografi di Pardo e Rata) è da accreditare all'ottimo lavoro di "Stockbridge.it".
Vorrei anche spendere due parole di commento a questo album che è il remix di "Reale". Howie B. compie qui una radicale operazione di scarnificazione del lavoro dei "Casinò" portando, abbastanza inaspettatamente, la batteria di Ferdi in primo piano: Batteria semplice, nuda e cruda, molto vera e intensa. Il resto, senza quasi più melodia, diventa pura essenza e anima. E i "Casinò" sono tutti lì. Magico.
"Lo que no acaece en anos, acaece en un rato" (Proverbio spagnolo)
Per saperne di più: www.casinoroyale.it
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"God and Goods, Spirituality and Mass Confusion" at Villa Manin, Centro d'Arte Contemporanea.
Segnalo questa mostra, che non ho ancora visto, ma che ha tutte le carte in regola per essere interessante a cominciare dall'invito che qui sopra riproduco:
"Richard Prince. Untitled (Cowboy), 1989. Courtesy Gladstone Gallery, New York."
Ho visto questi originali di Prince anni fa ad una Biennale a Venezia, sono stampe gigantesche e bellissime. Non so esattamente come sono fatte, cioè se Prince rielabora le fotografie delle campagne pubblicitarie Marlboro o se le riproduce pari pari escludendo il marchio. Il risultato però è inquietante: a queste immagini pur straordinariamente perfette manca qualcosa, forse proprio la Verità, e forse è proprio questo affresco di falsità storica, ambientata non a caso nel cuore del mitico Far West americano, che l'opera sembra svelare.
Vedere per credere. La mostra è una collettiva curata da Francesco Bonami e Sarah Cosulich Canarutto e i nomi degli artisti sono tutti straordinari, da Fishli e Weiss, Gonzales-Torres, Anri Sala, Maurizio Cattelan, Thomas Struth e altri.
God & Goods
Villa Manin
Passariano
Udine
Italy
Fino al 28 Settembre 2008
Per saperne di più: www.villamanincontemporanea.it
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Backstage: A fashion essai for "Io Donna" shot in Camargue.
Saintes Maries de la Mer, fine Aprile 2008.
La Camargue è bellissima, Il tempo è stato stupendo, e nonostante le foto da fare fossero molte ci siamo regalati persino un paio d'ore di cavallo. Il massimo!
Ottimo anche l'albergo. Per saperne di più: masdecalabrun@camargue.fr
Dall'alto: Un mio piccolo amico (che non mi mollava mai!), le nostre ombre al lavoro, alcune scene dal set e in ultimo la bellissima Zuzana (Why Not Milano)
Le foto sono di Niccolò Rastrelli
Hair and Make-up: Gigi Tavelli
Style: Silvia Meneguzzo.
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Backstage: Pop trio "Baustelle" for "Max" at the Spazio Lovatti.
More from the "Salone": The Diesel Party and Fabio Novembre Party at "La rotonda della Besana".
Milano, Salone del Mobile 2008.
In alto una immagine da: "The Diesel Special Kubick party" featuring DJ's Stefano Fontana e Alex Gopher. All'ex palazzo del ghiaccio: party fantastico, dress code "bianco" e musica cinque stelle.
Nella foto in centro: Designer Superstar Fabio Novembre al party dato per lui da GQ alla Rotonda della Besana, dove c'era la sua (secondo me) interessante mostra. Novembre ha beneficiato a questo giro di un'esposizione mediatica assolutamente incredibile: era veramente ovunque, TV, giornali, copertine, radio, davvero "all over the place", e quindi non ho mancato l'occasione di metterlo anche nel mio blog. Nella foto lo si vede (forse cantare?) ai microfoni di "E!".
Nella foto qui sopra, ad aggiungere il definitivo tocco mondano al mio Blog, un ritratto alla sempre gentile e bravissima Anna Piaggi.
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