A room with a view: Fabio De' Medici window overlooking Piazza Santa Croce in Florence.
Florence, 31 March 2009
A very pleasant dinner at a friend house and a breathtaking view on one of the most beautiful squares of Florence.
Photographed with a cell phone Nokia N73
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A black and white story about wedding dresses and a cover for "White" Magazine.
Marzo 2009
E' in edicola "White" un trimestrale di moda specializzato in abiti da sposa. Stampato con cura e ben impaginato, per "White" ho scattato la copertina e un servizio interno. Il tema era "bianco e nero".
Styling Elena Todros
Hair: Franco Chessa
Make Up: Andrea Sheehan
Model: Barbora.
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Her IPOD contain exactly 67 songs by Duran Duran...Amber Le Bon for "Style" magazine.
Marzo 2009
Sono uscite su "Style" di Aprile già da ora in edicola le foto di Amber, figlia di Simon Le Bon e della supermodel Yasmine.
Intervista di Mario Luzzato Fegiz.
Lo styling è di Daniela Stopponi.
Hair and Make up: Antonio Musumeci.
Photographed by Toni Thorimbert
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At least but not last: Benedusi vs. Thorimbert...
Marzo 2009
Allora, ultimo, per modo di dire, round tra Settimio e me, dove ognuno torna a parlare dal proprio Blog...
Come è andata? Credo bene. Io mi sono molto divertito, e come si dice spero che tutti si siano divertiti altrettanto. Se devo tirare qualche somma direi che tra me e Settimio i punti di vista sono piuttosto compatibili forse a riprova che le basi per un percorso professionale di un qualche successo sono più o meno quelle nonostante le differenze di gusti e di stile. Molte altre cose influiscono sulle nostre capacità e specificità nel comunicare attraverso la fotografia, non solo quello che vorremmo avere in garage!
Detto questo trovo molto interessante anche la foto "doppia" che qui pubblico, e che anche Settimio pubblica sul suo blog. Siamo anche lì, visibilmente figli della stessa cultura, anche se Settimio, forse per via del fondo bianco, ma soprattutto data la sua posizione e sguardo, sembra avere un approccio più immediato e disponibile ad accettare ed inglobare il mondo, mentre io mi vedo più propenso, visto la posizione inclinata della testa e lo sguardo dal sotto in su, ad un atteggiamento più guardingo e selezionatore. Sarà così? Ai poster, l'ardua sentenza...Intanto brindo, anche se virtualmente, a una nuova amicizia a cui già tengo moltissimo...e vediamo cosa ci inventiamo per il futuro!
Toni Thorimbert.
Qui il link per il commento di Settimio Benedusi.
Backstage: Felix (Elite) in action for Max magazine...
20 marzo 2009
Nel mio studio scattando un servizio di moda per Max. Il modello, berlinese D.O.C, e messo giù parecchio punk da Luca Lazzaro è Felix di Elite.
Fashion editor: Carlo Ortenzi
Hair and makeup: Luca Lazzaro
Photographed by Niccolò Rastrelli
Settimio Benedusi vs. Toni Thorimbert: the "double interview" part two.
Marzo 2009
Seconda parte dell'intervista doppia con Settimio..dunque..eravamo rimasti:
TT: Con grande fatica riesci a recuperare (dal famoso incendio) i files delle tue foto da un Lacie di backup che il fuoco ha risparmiato. Miracolosamente si sono salvate solo 3 tue immagini.
Preghi che siano queste tre…
Settimio Benedusi: E quindi la time machine del MAC funziona! Bene...
E che fortuna che si siano salvate proprio le mie tre immagini preferite!
Top: Photographs by Settimio Benedusi
SB: La prima immagine l’ho scattata nella prima parte degli anni ottanta, ed ero ancora ad Imperia. L’ho scattata con un banco ottico (che giustamente tu Toni dici che ogni fotografo dovrebbe conoscere ad occhi chiusi, anzi ad occhi bene aperti) 10x12, e con la Polaroid 55, che era quella meravigliosa Polaroid che aveva, come tu sai bene, il negativo incluso: che meraviglia! Tutto quello che si vede quindi NON è photoshop, ma solo un tempo lungo di esposizione e una amica brava a stare in equilibrio tra le onde. Qualcuno una volta disse “noi siamo la nostra storia”, e io penso che questo sia profondamente vero. Quello che siamo adesso, deriva da ciò che siamo stati nel passato, e nonostante siamo decisamente cambiati e cambiamo ogni giorno, nello stesso tempo siamo ciò che siamo sempre stati.
Questa fotografia che io ho fatto in una giornata d’estate del 1984 è la fotografia che continuo a fare da più di vent’anni: dentro c’è tutto, contiene tutto.
C’è la femminilità (qualche anno dopo non avrei avuto dubbi a chiedere alla modella di togliersi il costume, sarebbe stato sicuramente meglio), c’è l’atmosfera, c’è il mare, c’è un’idea, c’è emozione: tutte cose che ho continuato a fare fino ad oggi...
La seconda immagine, testimonia ciò che ho appena detto. L’ho scattata alle Maldive per Sports Illustrated quest’anno. Non è forse la stessa immagine più di vent’anni dopo?
La terza immagine per me è molto importante. Fa parte di un progetto che prima o poi sarà reso pubblico. Adesso esce dal mio studio veramente grazie a te. In qualche maniera è l’evoluzione delle due immagini precedenti, c’è sempre il corpo femminile, c’è sempre l’acqua, ma il tutto reso molto più essenziale e simbolico.
Insomma, c’è il passato, il presente e il futuro: in questa maniera sono abbastanza sicuro di dare un idea di chi sono ai miei futuri clienti...
TT: Il tuo book è ovviamente bruciacchiato, tre immagini le hai salvate con il Lacie ma sono un po’ poche. Dovendo ricominciare, quale sarebbe il primo servizio che vorresti fare?
SB: in questo periodo sento molto un’esigenza di verità. In questo trionfo di digitale/photoshop/luci/bank e tutto di più, penso che la voglia di tutti sia di realizzare qualcosa di vero. La stessa formula del tipico redazionale di moda con la modella che in sei pagine ha sei outfit diversi secondo me ha rotto. Cosa voglia dire “verità” relativamente ad un servizio di moda non lo so bene neanche io, ma fare in modo di scoprirlo, soprattutto se avessi vent’anni e mi affacciassi a questa professione.
Fatto questo servizio di moda “vero”, probabilmente lo vorrei pubblicato su una free press, o su una rivista on line, insomma su un supporto che possa essere libero, il più libero possibile. Le regole del marketing editoriale e degli inserzionisti fanno a pugni con la creatività, e quindi fossi giovane e pieno di energie vorrei che niente (se non il gusto) possa “sporcare” il mio entusiasmo creativo.
TT: Errori da non rifare?
SB: A parte che ovviamente rifarei tutto ciò che ho fatto, errori compresi, però se proprio debbo pensare a qualcosa che farei, diciamo in maniera diversa, diciamo che mi comporterei con più coraggio. E' una cosa che dico sempre a chi comincia, penso sia un classico: chi inizia a fare questa, ma penso anche una qualsiasi, professione ha la tendenza ad essere prudente. Se apro un nuovo ristorante penso di proporre spaghetti al pomodoro, perchè piacciono a tutti e quindi penso che saranno un successo assicurato. Purtroppo/per fortuna non è così: se si apre un nuovo ristorante, soprattutto in un posto pieno di ristoranti, è indispensabile che faccia una cucina nuova e originale. Vegetariana/vietnamita, ad esempio. Solo così avrò buone possibilità di successo. Fuor di metafora, penso quindi che un giovane debba rischiare, molto. E io non ho rischiato, sia creativamente e sia "logisticamente" abbastanza.
TT: Arte contemporanea e fotografie da comprare...budget ilimitato...
SB: Penso che la maggior parte della gente compri arte solo perchè è di tendenza e fa figo avere un pezzo in casa che costa 100.000 euro del tizio cinese tanto di moda. Io amo comprare invece ciò che amo. E quindi (dopo aver strozzato, questa volta veramente, il mio assistente quando scopro che si sono incendiati anche i miei disegni di Andrea Pazienza) ricerco disperatamente e ricompro solo una cosa: i miei amatissimi disegni del mio amatissimo Andrea Pazienza.
Poi sarebbe il momento delle fotografie: dopo aver segato il cadavere del mio assistente quando scopro che sono andate in fumo anche le mie adorate fotografie vintage ricompro i grandi classsici: un Ansel Adams, un Edward Weston e un Richard Avedon
TT: studio nuovo?
SB: ricostruirei dalle macerie un nuovo studio nell'esatto posto dove è ora, con il meraviglioso mercato vicino il venerdì, e tutto il mio “barrio” intorno. Se però prendessi delle decisioni radicali troverei un posto altrettanto bello in Cina, a Beijing.
TT: nel garage?
SB: questa domanda, caro Toni, te la sei fatta su misura per te! Non ho letto ancora le tue risposte, ma sicuramente ci sarà un meraviglioso elenco di super moto. Nulla del genere per me, solo un normalissimo motorino. Niente di più (niente macchina) nulla di meno (niente bici). Solo un motorino per scorrazzare veloce per la città.
TT: che vestiti ti (ri) compri?
SB: domanda importante questa. Veramente! Nel senso, che c'è poco da fare: l'abito fa il monaco. E lo fa soprattutto nel nostro caso, che non vendiamo semplicemente una bella fotografia, o una bella luce, o una bella modella fotografata bene. No! Noi vendiamo buon gusto, e il buon gusto si legge anche attraverso una maniera di vestire, non certo alla moda, ma elegante. Elegante deriva dal latino eligere, e cioè scegliere. La capacità di scegliere, e non di essere scelti, quindi di avere un proprio stile, è molto importante.
Tutti i bravi fotografi che ho conosciuto avevano due cose: belle case e un bello stile nel vestire.
A me fanno felice due out fit: quello da shooting e quello da tutti i giorni. Quello da shooting impone pantaloni militari con le tasche, camicia levis di jeans e scarpe da ginnastica. Quello di rappresentanza una t-shirt nera, una maglia leggera in cashmere, una bellissima giacca scura con le asole aperte, dei pantaloni di cp company un po' militari e le blundstone.
Settimio Benedusi
Le mie risposte, alle stesse domande, le trovate sul blog di Settimio Benedusi
La prima parte della storia la trovate poco più giù...
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Seconda parte dell'intervista doppia con Settimio..dunque..eravamo rimasti:
TT: Con grande fatica riesci a recuperare (dal famoso incendio) i files delle tue foto da un Lacie di backup che il fuoco ha risparmiato. Miracolosamente si sono salvate solo 3 tue immagini.
Preghi che siano queste tre…
Settimio Benedusi: E quindi la time machine del MAC funziona! Bene...
E che fortuna che si siano salvate proprio le mie tre immagini preferite!
Top: Photographs by Settimio Benedusi
SB: La prima immagine l’ho scattata nella prima parte degli anni ottanta, ed ero ancora ad Imperia. L’ho scattata con un banco ottico (che giustamente tu Toni dici che ogni fotografo dovrebbe conoscere ad occhi chiusi, anzi ad occhi bene aperti) 10x12, e con la Polaroid 55, che era quella meravigliosa Polaroid che aveva, come tu sai bene, il negativo incluso: che meraviglia! Tutto quello che si vede quindi NON è photoshop, ma solo un tempo lungo di esposizione e una amica brava a stare in equilibrio tra le onde. Qualcuno una volta disse “noi siamo la nostra storia”, e io penso che questo sia profondamente vero. Quello che siamo adesso, deriva da ciò che siamo stati nel passato, e nonostante siamo decisamente cambiati e cambiamo ogni giorno, nello stesso tempo siamo ciò che siamo sempre stati.
Questa fotografia che io ho fatto in una giornata d’estate del 1984 è la fotografia che continuo a fare da più di vent’anni: dentro c’è tutto, contiene tutto.
C’è la femminilità (qualche anno dopo non avrei avuto dubbi a chiedere alla modella di togliersi il costume, sarebbe stato sicuramente meglio), c’è l’atmosfera, c’è il mare, c’è un’idea, c’è emozione: tutte cose che ho continuato a fare fino ad oggi...
La seconda immagine, testimonia ciò che ho appena detto. L’ho scattata alle Maldive per Sports Illustrated quest’anno. Non è forse la stessa immagine più di vent’anni dopo?
La terza immagine per me è molto importante. Fa parte di un progetto che prima o poi sarà reso pubblico. Adesso esce dal mio studio veramente grazie a te. In qualche maniera è l’evoluzione delle due immagini precedenti, c’è sempre il corpo femminile, c’è sempre l’acqua, ma il tutto reso molto più essenziale e simbolico.
Insomma, c’è il passato, il presente e il futuro: in questa maniera sono abbastanza sicuro di dare un idea di chi sono ai miei futuri clienti...
TT: Il tuo book è ovviamente bruciacchiato, tre immagini le hai salvate con il Lacie ma sono un po’ poche. Dovendo ricominciare, quale sarebbe il primo servizio che vorresti fare?
SB: in questo periodo sento molto un’esigenza di verità. In questo trionfo di digitale/photoshop/luci/bank e tutto di più, penso che la voglia di tutti sia di realizzare qualcosa di vero. La stessa formula del tipico redazionale di moda con la modella che in sei pagine ha sei outfit diversi secondo me ha rotto. Cosa voglia dire “verità” relativamente ad un servizio di moda non lo so bene neanche io, ma fare in modo di scoprirlo, soprattutto se avessi vent’anni e mi affacciassi a questa professione.
Fatto questo servizio di moda “vero”, probabilmente lo vorrei pubblicato su una free press, o su una rivista on line, insomma su un supporto che possa essere libero, il più libero possibile. Le regole del marketing editoriale e degli inserzionisti fanno a pugni con la creatività, e quindi fossi giovane e pieno di energie vorrei che niente (se non il gusto) possa “sporcare” il mio entusiasmo creativo.
TT: Errori da non rifare?
SB: A parte che ovviamente rifarei tutto ciò che ho fatto, errori compresi, però se proprio debbo pensare a qualcosa che farei, diciamo in maniera diversa, diciamo che mi comporterei con più coraggio. E' una cosa che dico sempre a chi comincia, penso sia un classico: chi inizia a fare questa, ma penso anche una qualsiasi, professione ha la tendenza ad essere prudente. Se apro un nuovo ristorante penso di proporre spaghetti al pomodoro, perchè piacciono a tutti e quindi penso che saranno un successo assicurato. Purtroppo/per fortuna non è così: se si apre un nuovo ristorante, soprattutto in un posto pieno di ristoranti, è indispensabile che faccia una cucina nuova e originale. Vegetariana/vietnamita, ad esempio. Solo così avrò buone possibilità di successo. Fuor di metafora, penso quindi che un giovane debba rischiare, molto. E io non ho rischiato, sia creativamente e sia "logisticamente" abbastanza.
TT: Arte contemporanea e fotografie da comprare...budget ilimitato...
SB: Penso che la maggior parte della gente compri arte solo perchè è di tendenza e fa figo avere un pezzo in casa che costa 100.000 euro del tizio cinese tanto di moda. Io amo comprare invece ciò che amo. E quindi (dopo aver strozzato, questa volta veramente, il mio assistente quando scopro che si sono incendiati anche i miei disegni di Andrea Pazienza) ricerco disperatamente e ricompro solo una cosa: i miei amatissimi disegni del mio amatissimo Andrea Pazienza.
Poi sarebbe il momento delle fotografie: dopo aver segato il cadavere del mio assistente quando scopro che sono andate in fumo anche le mie adorate fotografie vintage ricompro i grandi classsici: un Ansel Adams, un Edward Weston e un Richard Avedon
TT: studio nuovo?
SB: ricostruirei dalle macerie un nuovo studio nell'esatto posto dove è ora, con il meraviglioso mercato vicino il venerdì, e tutto il mio “barrio” intorno. Se però prendessi delle decisioni radicali troverei un posto altrettanto bello in Cina, a Beijing.
TT: nel garage?
SB: questa domanda, caro Toni, te la sei fatta su misura per te! Non ho letto ancora le tue risposte, ma sicuramente ci sarà un meraviglioso elenco di super moto. Nulla del genere per me, solo un normalissimo motorino. Niente di più (niente macchina) nulla di meno (niente bici). Solo un motorino per scorrazzare veloce per la città.
TT: che vestiti ti (ri) compri?
SB: domanda importante questa. Veramente! Nel senso, che c'è poco da fare: l'abito fa il monaco. E lo fa soprattutto nel nostro caso, che non vendiamo semplicemente una bella fotografia, o una bella luce, o una bella modella fotografata bene. No! Noi vendiamo buon gusto, e il buon gusto si legge anche attraverso una maniera di vestire, non certo alla moda, ma elegante. Elegante deriva dal latino eligere, e cioè scegliere. La capacità di scegliere, e non di essere scelti, quindi di avere un proprio stile, è molto importante.
Tutti i bravi fotografi che ho conosciuto avevano due cose: belle case e un bello stile nel vestire.
A me fanno felice due out fit: quello da shooting e quello da tutti i giorni. Quello da shooting impone pantaloni militari con le tasche, camicia levis di jeans e scarpe da ginnastica. Quello di rappresentanza una t-shirt nera, una maglia leggera in cashmere, una bellissima giacca scura con le asole aperte, dei pantaloni di cp company un po' militari e le blundstone.
Settimio Benedusi
Le mie risposte, alle stesse domande, le trovate sul blog di Settimio Benedusi
La prima parte della storia la trovate poco più giù...
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Some inspirations for a tattoo? ask this guy..especially if you own a yamaha.
Marzo 2009
Mentre riproducevo delle immagini da libri di storia del tatuaggio per realizzare una proiezione per un workshop tenuto dalla Sonia all'Istituto Europeo di Design di Milano, mi sono imbattuto nella foto di questo tipo. Siccome è un pò che ho in mente di farmi un nuovo tatuaggio, magari con un soggetto motociclistico, quando ho visto la scritta YAMAHA sul suo stomaco sono impazzito...
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An exhibition celebrate the work of the late Aldo Bonasia, one of the best italian photojournalist of all times.
Milano, Marzo 2009
Si apre Giovedì 19 marzo alla galleria BelVedere di Milano la mostra di Aldo Bonasia “Anni settanta”.
Sono stato uno dei suoi giovanissimi fotografi, all'agenzia "DFP" ma Aldo era proprio un'altro pianeta...e comunque, mi è difficile riuscire a raccontare il suo carisma, chi era e come e perchè ci ha lasciati.
E temo sia impossibile, per chi non c’era, capire com’erano diverse allora le persone, il senso della vita… e quello della morte.
Credo sia una mostra da vedere. La semplicità e la limpidezza del suo sguardo devono essere ancora celebrate e ricordate.
Lascio volentieri la parola a Giovanna Calvenzi e ad alcuni brani tratti dal suo testo per la mostra.
“Aldo Bonasia è passato come una meteora nel cielo turbolento ma vitale del fotogiornalismo italiano degli anni Settanta.
Anni che vedevano le piazze delle città italiane affollate di giovani e meno giovani che protestavano, che chiedevano, che volevano il possibile e l’impossibile.
…E che vedevano nascere, direttamente dalla strada, una generazione di giovani fotografi impegnati con il loro lavoro a tentare di “cambiare il mondo”…..
…In ogni situazione, di conflitto o di dibattito, ecco comparire, prevedibile e imprevedibile, la figura sottile di Aldo, i suoi jeans, i suoi stivali da cow boy, le macchine sempre al collo, i capelli scuri e svolazzanti, più veloce di tutti ad arrivare e a scomparire….
…Non conosceva la paura. Si infilava rapido fra i manifestanti, davanti alla polizia, sfidava sassi e lacrimogeni, sempre con una sorta di sorriso sghembo, non ho mai capito se ironico o incurante...
…Dopo il 1982 di lui si perdono le tracce. Qualche lettera da lontano, ritorni milanesi con una dichiarata e improbabile voglia di ricominciare…
Rimangono i ricordi di chi lo ha visto correre nelle piazze, veloce ed elegante, all’inseguimento di se stesso.
Di chi ha imparato da lui a “vedere” e il rimpianto per il suo passaggio troppo veloce sulla scena della fotografia e della vita…
…Rimangono le sue fotografie, capaci per sempre di restituirci la sua voglia disperata di raccontare le sue esperienze vissute fino in fondo. “
Giovanna Calvenzi.
Top: Photographer Aldo Bonasia (center) in a beautiful portrait shot by Giovanna Calvenzi at the Re Nudo Rock Festival, Parco Lambro, Milano, 1976
Aldo Bonasia
“Anni settanta”
A cura di Roby Schirer con Davide Bonasia
Galleria BelVedere
Via Santa Maria Valle 5
Milano
www.belvedereonlus.it
La mostra rimane aperta dal 20 Marzo al 30 Aprile 2009
Da martedì a domenica. Ore 13_20 Ingresso libero.
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The "Pitti Taste" fair in Florence: food, wine, lifestyle and some of my pictures...
Firenze. 14,15 e 16 Marzo 2009
Nella bellissima cornice della Stazione Leopolda a Firenze si è chiuso ieri "Pitti Taste" (ma giuro che l'anno prossimo la notizia la metterò in anticipo e non ad evento finito... così, chi ha voglia ci va, e prometto che vale la pena da dovunque voi veniate)
Infatti, oltre ad una mostra di Max con i miei ritratti ad alcuni dei migliori produttori di leccornie d'Italia, c'erano proprio loro, in persona, più molti altri, tutti con i loro prodotti. Un delirio di prelibatezze tutte speciali e sopratutto con una storia particolare ed in molti casi unica. Non a caso il sottotitolo dell'evento, pensato da Davide Paolini e organizzato da Pitti Immagine, recita: "In viaggio con le diversità del gusto".
Salute!
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To know more:
www.tastefirenze.it
To see the portraits as published on "Max" magazine click the link for "Pitti Taste" on the "who/what" sidebar.
Here we are!, Settimio Benedusi answers: Part One.
Settimio Benedusi. Self portrait, Malesia 2007.
Caro Toni, innanzitutto sono veramente onorato del fatto che tu abbia pensato a me per il tuo "questionario": spero di esserne all'altezza!
per non parlare poi del fatto che tu, nonostante i tuoi mille impegni, possa trovare il tempo per pensare a come cercare di aiutare chi vuole cominciare questa nostra meravigliosa professione: bravo!
provo quindi a rispondere a una prima parte delle tue domande...
-I primi tre libri fotografici:
Mi fa veramente piacere che la tua prima domanda sia questa, che denota la tua intelligenza: le fondamenta più importanti sono sempre e solo i libri, e cioè la conoscenza, e cioè le idee, che sono ciò che, secondo me, permettono che la casa sia solida e forte. ho sempre immensi dubbi sulle persone le cui case sono prive (incredibile ma frequente!) di libri.
e poi, l'ho già detto varie volte, non è possibile fare il fotografo senza conoscere fotografi, come non è possibile essere musicista senza conoscere i musicisti, scrittore senza conoscere scrittori etc etc...
Forse ti ho raccontato di una modella con la quale stavo lavorando in South Africa e che mi disse che voleva fare la cantante. quando ho acceso l'ipod e ho messo Chet Baker e lei mi ha detto che non sapeva chi fosse io sono stato lapidario: "mia cara se non conosci Chet Baker non farai mai la cantante..."
quindi, i primi tre libri fotografici:
"La fotografia" di Ugo Mulas. che ricordi! la prima volta che ho sfogliato, annusato, letto, guardato questo monumento lo ricordo come fosse ieri (la fotografia italiana, guarda un po'!, esisteva già nel 1973)
"In the american west" di Richard Avedon. all'apice del suo successo Avedon molla tutto e si mette in viaggio nell'america più profonda, facendo fare alla fotografia ciò che sa fare meglio: documentare. capolavoro assoluto.
"Artificial" di Gian Paolo Barbieri. sono solo tre i libri, quindi la scelta è difficilissima, avrei voluto mettere anche Weston, Adams, Penn, Newton, Klein, Arbus, Weber, Giacomelli, Bresson e mille altri...ma...Barbieri! Barbieri E' la fotografia di moda, non solo italiana ma mondiale: grandissimo
giustamente hai domandato di "libri fotografici" e ciò mi sembra pertinente: ma fammi aggiungere un libro, uno solo, non fotografico. difficile ovviamente scegliere, ma io dico un libro qualsiasi di John Steinbeck: nelle sue pagine c'è, forte e chiara, la fotografia. c'è Steiglitz, c'è Weston, c'è la Farm Security Administration...e c'è pure Avedon...
-le tre macchine fotografiche:
la macchina fotografica è l'ultimo dei miei problemi!
innanzitutto non mi romperei di certo con le inutili discussioni su pellicola/digitale: tutte cazzate. siamo nel 2009 e digitale sia. Le stronzate che spesso sento dire da alcuni fotografi!: "la grana della pellicola" "la profondità della 6x6"...ma chi se ne accorge! nessuno! queste discussioni sono le stesse che sentivo una volta "la secchezza dell'obiettivo Nikon", "la profondità della lente Leica", "la morbidezza del 100 mm Canon"...tutte immense cazzate.
se proprio devo dire però, oggi, dico: Canon G10 (per portarla sempre in giro), Canon eos1 ds mark 3 (per scattare le cose serie), Canon d5 mark2 (per scattare e fare anche i video)
-le tre attrezzature digitali:
portatile Mac potente
fisso Mac potente
schermo di qualità con calibratore colore
-le prime tre riviste:
quanto mi piace sfogliare, comprare e leggere riviste! uno dei momenti di felicità della mia vita è quando sono in qualche aeroporto, ho due ore davanti a me per aspettare qualche volo e posso naufragare in quelle belle edicolone zeppe di ogni ben di dio! guardo tutto, anche le riviste di caccia e pesca (di cui non me ne frega nulla...)
quindi:
"L'internazionale" non è di fotografia?!?! e allora? a parte che ha piccoli ma meravigliosi reportage fotografici e poi è l'unica rivista italiana che aiuta a conoscere il mondo: e conoscere il mondo è fondamentale per fare il fotografo...
"Love" nuova rivista inglese, primo numero appena uscito, se non altro per la bellisima copertina, starring Beth Ditto
"?" nel senso che la terza non c'è. avrei voluto mettere "pop" oppure "numero" oppure "10" oppure "an other magazine" oppure "purple", ma nonostante siano tutte bellissime, fighette ma bellissime, e pure sempre all'avanguardia, mi sembrano anche già viste e straviste e quindi sempre prevedibili. è il concetto di "redazionale di moda" che io penso andrebbe radicalmente rivisto, ma il discorso si farebbe lungo...
diciamo allora, sulla fiducia, che la terza rivista sarà quella che faremo io e te, ok Toni?
-tre cd
quando scatto a volte mi piace che ci sia la musica, ma più spesso no: sia io che la modella dobbiamo trovare l'energia in noi stessi, non fuori di noi...
però la musica nella mia vita è fondamentale, e nel mio studio/casa/auto c'è sempre. trovare quindi solo tre album non è facile.
ci provo:
"Let's get lost" di Chet Baker. qualsiasi altro suo album sarebbe andato bene lo stesso, ma così almeno ho due piccioni con una fava: Chet Baker+Bruce Weber
"Fabrizio De Andrè" un album qualsiasi, anzi tutti. ero indeciso se mettere De Andrè, perchè non è certo facile scattare o ritoccare, insomma fare il fotografo, ascoltando De Andrè. perchè de andrè fa pensare, e mica facile pensare a due cose contemporaneamente... però pensare fa venire meravigliose idee, utili per poi fotografare...
"Il nome dei pomodori" di Marcosbanda. sorpreso? pure io! come faccio a mettere solo tre album?!?! come faccio a scegliere tra Pink Floyd e Tom Waits? tra Portishead e Joy division? tra Genesis e Traffic? tra Davis e Bach? tra Petrucciani ed Elio? impossibile! e allora ho messo l'ultimissimo album che ho comprato, solo ieri. e oggi mi piace un sacco...
-tre film
toni, certo che sei un bel sadico! solo tre film?!?! e come faccio?!?! ce ne sono 1.322 che mi piacciono da pazzi!
decido di pancia:
"Otto e mezzo" di Federico Fellini. è la nostra storia
"Blade Runner" di Ridley Scott. è il nostro futuro
"C'era una volta in America" di Sergio Leone. è ciò che non vorremmo mai essere
ok, sono tre e tre devono essere, ma fammene aggiungere uno che non è un mio film preferito in assoluto, ma è un film che un fotografo deve vedere, "2046" di Wong Kar-Wai
ok, Toni?
questa è la prima parte delle mie risposte, la seconda metà tra qualche giorno...
Le mie risposte alle stesse domande le potete
trovare su:
www.benedusi.it/blog
Friend and photographer Settimio Benedusi answer some crucial questions about photography, image culture and how to survive after a fire disaster....
Marzo 2009
Con Settimio davanti "al pescatore" di via Vannucci.
Photographed by Giuliano
Mi succede spesso di ricevere mail, telefonate, messaggi di giovani fotografi che chiedono consigli sul cosa e come fare per diventare fotografi.
Non è mai semplice rispondere perché si rischia di dire cose generiche, piene di saggezza e di buon senso, e quindi in fondo inutili.
Per cercare di essere più utile penso che il segreto sia quello di provare a creare una forte empatia con chi incomincia questa professione.
Mettermi cioè nei suoi panni. Non facile, tanto che per cambiare, siccome questo blog parla sempre di me e di come vedo io le cose, provo a girare la faccenda ad un amico fotografo, bravo intelligente e famoso come Settimio Benedusi.
Per lui ho inventato una piccola storia per costringerlo ad azzerarsi, ricominciare daccapo come fosse un pischello e raccontare cosa farebbe…
Caro Settimio, sfortunatamente quel disgraziato del tuo assistente ha appena dato “inavvertitamente” fuoco al tuo studio.
Sei rovinato. Hai perso tutto quello che avevi... Libri, macchine fotografiche, la collezione completa di Vogue Italia, le Polaroid dedicate dalle più belle modelle del mondo etc etc...
Dopo un periodo di depressione, (e di carcere, perché ovviamente hai tentato di ucciderlo), torni in libertà deciso a ricostruire te stesso e la tua storia: naturalmente non hai molti soldi (l’avvocato ti è costato una fortuna) e quindi sei costretto a fare le cose un po' per volta, quindi, liberati i locali dalla cenere e data una bella imbiancata compri una libreria dell'Ikea: quali sono i primi tre libri fotografici che ricompreresti, e perché?
Fai il fotografo, quindi un po’ di attrezzatura devi averla. Tre macchine fotografiche a cui non puoi rinunciare?
Tre attrezzature digitali?
Per tenerti aggiornato, vai in edicola...quali sono le prime tre riviste che compri?
Da Trony, compri un IPOD e un televisore con lettore DVD.
Compri 3 Cd per allietare in sottofondo i tuoi prossimi servizi di moda, (sempre che, dopo anni di carcere qualcuno te li faccia ancora fare) e tre film irrinunciabili per un fotografo.
Con grande fatica riesci a recupare i files delle tue foto da un Lacie di backup che il fuoco ha risparmiato. Miracolosamente si sono salvate solo poche tue immagini.
Preghi che siano queste tre...
Il tuo book è ovviamente bruciacchiato, tre immagini le hai salvate con il Lacie ma sono un po’ poche. Dovendo ricominciare, quale sarebbe il primo servizio che vorresti fare?
A chi lo proporresti?
Ricominciare ha un grande vantaggio: puoi evitare qualche errore del passato. Professionalmente, a parte assumere l’assistente che ti ha bruciato lo studio, quali errori non rifaresti?
In questa sfiga, un tuo lontano parente ci rimane secco, poverino.
E’ uno zio d'america centenario eccentrico e ricchissimo. Il suo lascito è illimitato ma ad alcune condizioni: Puoi spendere i soldi solo comprando arte contemporanea: quali sono le prime tre opere o artisti che compri e perché, e quali sono le prime tre opere fotografiche in cui investi?
Il tuo vecchio studio era in Bovisa, con i soldi dello zio, puoi comprartene uno nuovo dove vuoi. Dove lo compri?
Questo studio, grazie al cielo, ha un capiente garage.
Cosa ci metti dentro?
Dai clienti non puoi mica andare con i vestiti a righe da carcerato, e tanto meno sul set: Qual è la tua “divisa da fotografo”?
Le risposte di Settimio le avrete qui sul mio blog tra qualche giorno...
Click on the picture to enlarge.
A very busy “fashion week” in Milano: Shows, dinners, clients, friends and a saturday spent to buy a bed at IKEA.
Settimana della moda a Milano per me davvero trasversale dato che ho fatto tutto e il contrario di tutto. Vorrei scrivere questo post, senza la pretesa di raccontare nulla di trascendentale, come un piccolo diario, cercando di mettere dentro un po’ di informazioni, qualche riflessione e qualche immagine.
Mercoledì 25 febbraio.
Buon inizio dal Pescatore in Via Vannucci con l’amico fotografo Settimio Benedusi: Qui non posso mettere la foto che ci hanno scattato perchè ci servirà per un gemellaggio-intervista reciproca da pubblicare sui nostri blogs e che sarà “in onda” tra non molto, quindi se vi va, seguiteci potrebbe essere divertente e/o interessante.
Poi presentazione di “Fisico”, marchio della moda guidato con polso di ferro da Cristina Ferrari e di cui l’amico Silvio Artero è art director. Fisico produce dell'ottimo "beachwear" e senz'altro tra i più bei costumi-couture del mondo. Qui sotto metto una delle immagini dalla campagna pubblicitaria di questa stagione.
"FISICO" advertising campaign S/S 09
Photographed by Toni Thorimbert
Tutto questo all’Hotel Diana, dove, più tardi ho anche bevuto un thè con Carlo Ortenzi, redattore di moda di Max, con il quale stiamo preparando un servizio di moda dedicato al nero più nero…
Tutte le volte che metto piede all’Hotel Diana non posso non ricordare di quando nel 1974 ho fatto il fonico, ( o meglio, tenevo un’ asta con in cima un microfono) al quel geniale regista, fotografo e inventore che fu Renato Gozzano che girava un film documentario su Rocco Mancino, mitico fotografo di moda di quegli anni. Mancino aveva lo studio-casa in una palazzina liberty a due piani proprio nel parchetto dell’Hotel Diana. Una situazione, per me allora sedicenne da Pioltello, veramente pazzesca. Modelle, truccatori, luci, alcool a fiumi. Ricordo che Mancino, ormai era notte e non aveva ancora scattato una foto, crollò esausto ed ubriaco sul divano, tanto che le foto, era un servizio per “L’Uomo Vogue”, le scattò il suo assistente. Convinto fino ad allora che il mio futuro, seguendo le orme di mio padre, sarebbe stata la grafica, credo che quel giorno diventai irrimediabilmente fotografo. Era impossibile non innamorarsi per sempre dell'atmosfera del set e delle energie che la fotografia era in grado di convogliare. Era molto, ma molto più pazzesco, che essere in carne ed ossa nel film Blow-up di Antonioni.
Giovedì 26 febbraio.
Giornata di shooting per Style con Amber Le Bon, figlia di Simon Le Bon e della celebre modella Yasmine.
Amber è molto carina e anche molto giovane. Dopo un’oretta di rodaggio le foto hanno cominciato a venir bene alla fine stavamo cominciando a divertirci parecchio.
Nelle foto qui in alto Daniela Stopponi alle prese con il vestito di Amber e Antonio Musumeci al trucco.
Servizio scattato allo Studio Santa Veronica ( nominato così in onore della santa protettrice dei fotografi) in Corso Colombo a Milano. Lavoro spesso da Silvano Banfi , ex paparazzo con qualche grosso colpo all’attivo e “tenutario” dello studio. Il Santa Veronica è lo studio più “londinese” di Milano: Un po’ vissuto, con qualche scrostatura ad hoc sui muri, mi piace proprio perché non è perfettino, e a parte il limbo bianco è pieno di situazioni sfruttabili per ambientare le foto senza per questo affittare una casa.
Quando è arrivato Mario Luzzato Fegiz per l’intervista alla bella Amber sono schizzato alla sfilata di Allegri.
Credo che Allegri sia un marchio che non necessita di presentazioni, i loro impermeabili sono famosi nel mondo. Ora hanno affidato una linea di “couture” al giovane designer Francesco Scognamiglio. Allegri è un mio cliente. In alto una foto fatta alla sfilata con il mio solito Nokia N73 e qui sotto l’immagine di campagna che ho realizzato per loro in questa stagione.
"Allegri" advertising Campaign S/S 09
Photographed by Toni Thorimbert
Piacevolissima serata a cena con Luca Andreoni. Luca è uno dei fotografi italiani che preferisco e che stimo moltissimo.
Mi sono regalato per Natale un trittico di sue opere fotografiche, che tra l'altro si possono anche ammirare in questo periodo alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Gallarate dal 7 Marzo al 14 Giugno. Anche se Gallarate magari non è la meta più glamour del mondo, la mostra, che si chiama "terzo paesaggio", potrebbe, dato i nomi che espongono, essere interessante nonostante la sola parola "paesaggio", legata alla parola "fotografia" a me fa ormai venire l'orticaria.
Comunque , oltre a Luca Andreoni ci sono Moira Ricci, che è molto interessante, Alessandra Spranzi e Francesca Rivetti, nomi ampiamente consolidati e garantiti.
Nonostante Andreoni sia un pò contrario alle foto su internet ( dice che si vedono male, e tutto sommato ha ragione) non resisto alla tentazione di metterne una e di mettere anche il suo sito:
www.lucandreoni.com
Con Luca stiamo preparando un'intervista per questo blog...a presto!
Qui sopra una delle sue immagini dalla serie "Crepacci".
Here on top: Luca Andreoni: from the series "Crepacci"
Please click on the picture to enlarge.
E fin qui una parte diciamo “mondana”, poi ho trovato anche il tempo di fare altro, naturalmente: portare mia mamma all’ospedale per un controllo cardiologico (referto: tutto OK) appuntamento con litigata D.O.C. con architetto e impresa per gli assurdi ritardi nei lavori di ristrutturazione del mio studio, poi sabato, giornata campale ma bellissima ad IKEA con le mie figlie Diana e Gia per comprare letto, materasso, cassettiere e tutte quelle cose che utili o no che lì finiamo sempre per comprare…
Domenica notte sveglia alle ore 2,00 del mattino per la prima gara e prima manche del mondiale Superbike dall’Australia, e ri-sveglia alle 5,30 per la seconda manche. La prima vinta da Haga su Ducati e la seconda da Ben Spies, giovane fenomeno americano che guida la nuova, velocissima yamaha R1 a scoppi irregolari.
Spies mi piace molto, veloce come un missile, piega tanto da strisciare il gomito sull’asfalto..un grande! Haga e Spies: Questo è il duello che più vedremo quest’anno, con Biaggi e Troy Corser, Fabrizio e forse Haslam a far da comprimari.
Lunedì 2 Marzo.
Gran giorno per Laura e Lavinia Biagiotti. La loro sfilata ispirata al Futurismo è stata fantastica. Sono molto felice perché vedo le collezioni diventare ad ogni stagione più belle e moderne, il che spero mi darà modo di realizzare immagini sempre più creative per le loro campagne pubblicitarie.
Stesso lunedì, ma di sera, sfilata di Versace.
Ho lavorato e fotografato tantissimo nei backstage delle sfilate quando c’era Gianni. Non so nemmeno come descrivere quanto l’energia di quelle situazioni è indimenticabile. Le più grandi Top Models, tutte insieme. La migliore musica, i vestiti più belli e preziosi del mondo. Versace era la celebrazione assoluta della femminilità e, con mio grande piacere, così è rimasto. Con una cifra diversa e contemporanea, Donatella riesce a mantenere inalterata la cifra di Gianni pur mettendoci tutto di suo. Le donne che escono in passerella sono sempre stupende, molto pericolose e colte, come nessun’altro sa fare. Dieci e lode!
Top: 2 March 2009: Donatella Versace, photographers and fans in the backstage at the end of the Versace Show.
Photographed with a cell-phone Nokia N73
Dopo sfilata con Francesca Versace alla cena di John Richmond e Saverio Moschillo alla Risacca, con contorno di calciatori famosissimi, belle ragazze, Emilio Fede ed altri ragazzi-bene, devo dire anche piuttosto simpatici.
Martedì 3 Marzo.
Ore 11,30 del mattino sfila Mila Shon, disegnata dalla giovanissima amica Bianca Gervasio. Dopo due stagioni passate a ben fare, ma anche a rassicurare, questa volta Bianca ha cominciato a mettere sulla passerella le sue idee più personali e il risultato si vede. Tostissima la musica creata ad hoc da Roberto Caputo bassista dei Taras Bul’ba e dal DJ Painè.
Qui sopra una immagine realizzata ad un concerto dei Taras Bul'ba. Roberto è a destra della batteria.
The Taras Bul'ba band in concert. Photographed by Toni Thorimbert
Nel backstage della sfilata ho incontrato, e fotografato lo stylist Enrico Maria Volontè. Con lui ho fatto negli anni diversi servizi di moda e lo ritengo uno dei più talentuosi stylist italiani. Enrico è anche famoso per essere un carattere un pò ombroso, come forse si può indovinare dalla foto.
Top: Fashion editor and stylist Enrico Maria Volontè in the backstage of Mila Shon fashion Show. Photographed by Toni Thorimbert.
Tutt’altra musica a pranzo con Sergio Pappalettera, e Aldo Nove fotografati qui sotto.
Con loro abbiamo parlato di varie cose, ma sopratutto di come esportare la mostra di Sergio “Il gioco del mondo” in Turchia.
Il problema non è solo logistico, o di sponsor, ma di capire se le “regole” del gioco sono le stesse a Istambul come a Milano, o in altre parole, quello che a Milano troviamo divertente, farà ridere i turchi? bella domanda!
Qui sotto, Aldo Nove
Here below: Aldo Nove, Novelist
photographed by Toni Thorimbert
Vederci è stata anche l'occasione di ricevere la mia dose di cataloghi della mostra con il mio ritratto di Sergio che schiva i coltelli in copertina.
Mercoledì 4 marzo.
Finalmente finite le sfilate, ultimo giorno a Milano dedicato a montare i mobili dell’Ikea con l'aiuto del fido Niccolò.
la foto di Amy Lee la dice tutta!
(ma un pò di viti le ho avvitate pure io, giuro...)
Here top: With assistant Niccolò Rastrelli in studio assembling the Ikea forniture.
Photographed by Amy Lee.
Click on the pictures to enlarge.
Mercoledì 25 febbraio.
Buon inizio dal Pescatore in Via Vannucci con l’amico fotografo Settimio Benedusi: Qui non posso mettere la foto che ci hanno scattato perchè ci servirà per un gemellaggio-intervista reciproca da pubblicare sui nostri blogs e che sarà “in onda” tra non molto, quindi se vi va, seguiteci potrebbe essere divertente e/o interessante.
Poi presentazione di “Fisico”, marchio della moda guidato con polso di ferro da Cristina Ferrari e di cui l’amico Silvio Artero è art director. Fisico produce dell'ottimo "beachwear" e senz'altro tra i più bei costumi-couture del mondo. Qui sotto metto una delle immagini dalla campagna pubblicitaria di questa stagione.
"FISICO" advertising campaign S/S 09
Photographed by Toni Thorimbert
Tutto questo all’Hotel Diana, dove, più tardi ho anche bevuto un thè con Carlo Ortenzi, redattore di moda di Max, con il quale stiamo preparando un servizio di moda dedicato al nero più nero…
Tutte le volte che metto piede all’Hotel Diana non posso non ricordare di quando nel 1974 ho fatto il fonico, ( o meglio, tenevo un’ asta con in cima un microfono) al quel geniale regista, fotografo e inventore che fu Renato Gozzano che girava un film documentario su Rocco Mancino, mitico fotografo di moda di quegli anni. Mancino aveva lo studio-casa in una palazzina liberty a due piani proprio nel parchetto dell’Hotel Diana. Una situazione, per me allora sedicenne da Pioltello, veramente pazzesca. Modelle, truccatori, luci, alcool a fiumi. Ricordo che Mancino, ormai era notte e non aveva ancora scattato una foto, crollò esausto ed ubriaco sul divano, tanto che le foto, era un servizio per “L’Uomo Vogue”, le scattò il suo assistente. Convinto fino ad allora che il mio futuro, seguendo le orme di mio padre, sarebbe stata la grafica, credo che quel giorno diventai irrimediabilmente fotografo. Era impossibile non innamorarsi per sempre dell'atmosfera del set e delle energie che la fotografia era in grado di convogliare. Era molto, ma molto più pazzesco, che essere in carne ed ossa nel film Blow-up di Antonioni.
Giovedì 26 febbraio.
Giornata di shooting per Style con Amber Le Bon, figlia di Simon Le Bon e della celebre modella Yasmine.
Amber è molto carina e anche molto giovane. Dopo un’oretta di rodaggio le foto hanno cominciato a venir bene alla fine stavamo cominciando a divertirci parecchio.
Nelle foto qui in alto Daniela Stopponi alle prese con il vestito di Amber e Antonio Musumeci al trucco.
Servizio scattato allo Studio Santa Veronica ( nominato così in onore della santa protettrice dei fotografi) in Corso Colombo a Milano. Lavoro spesso da Silvano Banfi , ex paparazzo con qualche grosso colpo all’attivo e “tenutario” dello studio. Il Santa Veronica è lo studio più “londinese” di Milano: Un po’ vissuto, con qualche scrostatura ad hoc sui muri, mi piace proprio perché non è perfettino, e a parte il limbo bianco è pieno di situazioni sfruttabili per ambientare le foto senza per questo affittare una casa.
Quando è arrivato Mario Luzzato Fegiz per l’intervista alla bella Amber sono schizzato alla sfilata di Allegri.
Credo che Allegri sia un marchio che non necessita di presentazioni, i loro impermeabili sono famosi nel mondo. Ora hanno affidato una linea di “couture” al giovane designer Francesco Scognamiglio. Allegri è un mio cliente. In alto una foto fatta alla sfilata con il mio solito Nokia N73 e qui sotto l’immagine di campagna che ho realizzato per loro in questa stagione.
"Allegri" advertising Campaign S/S 09
Photographed by Toni Thorimbert
Piacevolissima serata a cena con Luca Andreoni. Luca è uno dei fotografi italiani che preferisco e che stimo moltissimo.
Mi sono regalato per Natale un trittico di sue opere fotografiche, che tra l'altro si possono anche ammirare in questo periodo alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Gallarate dal 7 Marzo al 14 Giugno. Anche se Gallarate magari non è la meta più glamour del mondo, la mostra, che si chiama "terzo paesaggio", potrebbe, dato i nomi che espongono, essere interessante nonostante la sola parola "paesaggio", legata alla parola "fotografia" a me fa ormai venire l'orticaria.
Comunque , oltre a Luca Andreoni ci sono Moira Ricci, che è molto interessante, Alessandra Spranzi e Francesca Rivetti, nomi ampiamente consolidati e garantiti.
Nonostante Andreoni sia un pò contrario alle foto su internet ( dice che si vedono male, e tutto sommato ha ragione) non resisto alla tentazione di metterne una e di mettere anche il suo sito:
www.lucandreoni.com
Con Luca stiamo preparando un'intervista per questo blog...a presto!
Qui sopra una delle sue immagini dalla serie "Crepacci".
Here on top: Luca Andreoni: from the series "Crepacci"
Please click on the picture to enlarge.
E fin qui una parte diciamo “mondana”, poi ho trovato anche il tempo di fare altro, naturalmente: portare mia mamma all’ospedale per un controllo cardiologico (referto: tutto OK) appuntamento con litigata D.O.C. con architetto e impresa per gli assurdi ritardi nei lavori di ristrutturazione del mio studio, poi sabato, giornata campale ma bellissima ad IKEA con le mie figlie Diana e Gia per comprare letto, materasso, cassettiere e tutte quelle cose che utili o no che lì finiamo sempre per comprare…
Domenica notte sveglia alle ore 2,00 del mattino per la prima gara e prima manche del mondiale Superbike dall’Australia, e ri-sveglia alle 5,30 per la seconda manche. La prima vinta da Haga su Ducati e la seconda da Ben Spies, giovane fenomeno americano che guida la nuova, velocissima yamaha R1 a scoppi irregolari.
Spies mi piace molto, veloce come un missile, piega tanto da strisciare il gomito sull’asfalto..un grande! Haga e Spies: Questo è il duello che più vedremo quest’anno, con Biaggi e Troy Corser, Fabrizio e forse Haslam a far da comprimari.
Lunedì 2 Marzo.
Gran giorno per Laura e Lavinia Biagiotti. La loro sfilata ispirata al Futurismo è stata fantastica. Sono molto felice perché vedo le collezioni diventare ad ogni stagione più belle e moderne, il che spero mi darà modo di realizzare immagini sempre più creative per le loro campagne pubblicitarie.
Stesso lunedì, ma di sera, sfilata di Versace.
Ho lavorato e fotografato tantissimo nei backstage delle sfilate quando c’era Gianni. Non so nemmeno come descrivere quanto l’energia di quelle situazioni è indimenticabile. Le più grandi Top Models, tutte insieme. La migliore musica, i vestiti più belli e preziosi del mondo. Versace era la celebrazione assoluta della femminilità e, con mio grande piacere, così è rimasto. Con una cifra diversa e contemporanea, Donatella riesce a mantenere inalterata la cifra di Gianni pur mettendoci tutto di suo. Le donne che escono in passerella sono sempre stupende, molto pericolose e colte, come nessun’altro sa fare. Dieci e lode!
Top: 2 March 2009: Donatella Versace, photographers and fans in the backstage at the end of the Versace Show.
Photographed with a cell-phone Nokia N73
Dopo sfilata con Francesca Versace alla cena di John Richmond e Saverio Moschillo alla Risacca, con contorno di calciatori famosissimi, belle ragazze, Emilio Fede ed altri ragazzi-bene, devo dire anche piuttosto simpatici.
Martedì 3 Marzo.
Ore 11,30 del mattino sfila Mila Shon, disegnata dalla giovanissima amica Bianca Gervasio. Dopo due stagioni passate a ben fare, ma anche a rassicurare, questa volta Bianca ha cominciato a mettere sulla passerella le sue idee più personali e il risultato si vede. Tostissima la musica creata ad hoc da Roberto Caputo bassista dei Taras Bul’ba e dal DJ Painè.
Qui sopra una immagine realizzata ad un concerto dei Taras Bul'ba. Roberto è a destra della batteria.
The Taras Bul'ba band in concert. Photographed by Toni Thorimbert
Nel backstage della sfilata ho incontrato, e fotografato lo stylist Enrico Maria Volontè. Con lui ho fatto negli anni diversi servizi di moda e lo ritengo uno dei più talentuosi stylist italiani. Enrico è anche famoso per essere un carattere un pò ombroso, come forse si può indovinare dalla foto.
Top: Fashion editor and stylist Enrico Maria Volontè in the backstage of Mila Shon fashion Show. Photographed by Toni Thorimbert.
Tutt’altra musica a pranzo con Sergio Pappalettera, e Aldo Nove fotografati qui sotto.
Con loro abbiamo parlato di varie cose, ma sopratutto di come esportare la mostra di Sergio “Il gioco del mondo” in Turchia.
Il problema non è solo logistico, o di sponsor, ma di capire se le “regole” del gioco sono le stesse a Istambul come a Milano, o in altre parole, quello che a Milano troviamo divertente, farà ridere i turchi? bella domanda!
Qui sotto, Aldo Nove
Here below: Aldo Nove, Novelist
photographed by Toni Thorimbert
Vederci è stata anche l'occasione di ricevere la mia dose di cataloghi della mostra con il mio ritratto di Sergio che schiva i coltelli in copertina.
Mercoledì 4 marzo.
Finalmente finite le sfilate, ultimo giorno a Milano dedicato a montare i mobili dell’Ikea con l'aiuto del fido Niccolò.
la foto di Amy Lee la dice tutta!
(ma un pò di viti le ho avvitate pure io, giuro...)
Here top: With assistant Niccolò Rastrelli in studio assembling the Ikea forniture.
Photographed by Amy Lee.
Click on the pictures to enlarge.
The gorgeous Francesca Versace for "Style" magazine.
Marzo 2009
Vagamente ispirati alle atmosfere di un film alla David Linch, con Francesca nel ruolo di una spettinata groupie di una rock band degli anni '70, sono usciti su "Style" i miei ritratti di Francesca Versace con una buona intervista di Gian Antonio Stella.
Pubblico le foto in originale (e non riprodotte dalle pagine del giornale) per ovviare alla cattiva stampa tipografica delle copie in mio possesso e di qualche "taglio" un pò disinvolto fatto alle mie inquadrature.
"Style" è il mensile maschile edito dal Corriere della Sera.
Fashion editor: Daniela Stopponi
Hair and Make-up: Antonio Musumeci
Click on the pictures to enlarge.
Wow!, the March issue of "Max" magazine is packed with my stuff!
March 2009
Above from the top: Actress, and bass player, Claudia Gerini on the cover, and in some of the double pages from her lead story.
Fashion editor: Alessandro Calascibetta
Here below: Soccer superstar Alberto Gilardino photographed in a rainy morning at the "Fiorentina" stadium in Florence.
Fashion Editor: Andrea Porro
Here below: From "Pitti Taste", the trade fair about the best italian food and wine producers, a story called " A tavola!" featuring very unique "fashion models" and a bit of their creations.
The "Pitti Taste" fair will be hold in Florence from 14th to 16th March.
Fashion editor: Filippo L.M. Biraghi.
Top: Fashion editor Filippo Maria Biraghi seriously at work, below: A snapshot from the backstage of Attilio Bottala, Coffee producer.
Below, a snapshot from the set of Teo Musso, beer producer.
Below: shooting Claudio Ronchei, one of the best italian ham and salami makers.
In this fashion feature, portraied from the top left:
Carlo Bolli, Claudio Pistocchi, Simone Fracassi, Attilio Bottala, Andrea e Alessandro Tagliagambe, Teo Musso, Alberto Bettini e Fabrizio Zivieri, Claudio Ronchei, Fabrizio e Pier Paolo Cazzola, Gabriele Lasagni.
backstage pictures by Niccolò Rastrelli and Paola Romani.
To know more:
www.max.rcs.it
www.claudiagerini.it
www.fiorentina.it
www.pittimmagine.com/it/fiere/taste/
Click on the pictures to enlarge.