"Bread and Salam": the Riders Magazine party. Sunday 4 October. Dress code: Biker, music selected by Toni Thorimbert.
Domenica 4 ottobre grande festa per celebrare i due anni di Riders all'osteria il Baito, con performace costruttiva del mitico Paolo Bergamaschi che dalle 15 in poi allestirà in diretta una "special" usando pezzi di moto generosamente portati dai partecipanti...
Alle 14 diretta sul grande schermo della Moto GP dal Portogallo. Pane e salame (come da titolo) a go go e musica selezionata del sottoscritto.
Inutile dire che venire in moto è praticamente d'obbligo...
Bread and Salam
Riders Party
Domenica 4 Ottobre
dalle ore 12
Osteria il Baito
Strada Bressana Salice 30
Località Cascina Orto (PV)
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This week on the newstands: 30 pages of pret-a-porter for Io Donna Magazine. Styled by Silvia Meneguzzo, photographed by Toni Thorimbert.
Ambientato in una Milano in divenire e, in parte, nel divenire del mio studio, posto qui una scelta di doppie pagine dal servizio dedicato al pret-a-porter 09-10 e pubblicato su Io Donna in edicola questa settimana.
Lo styling è di Silvia Meneguzzo assistita da Julie Kosossey.
Hair Gianluca Guaitoli.
Make up: Roman Gasser.
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More from "Due": a biography in ten words and five pictures. Check it out at www.bigbenonline.net
Toni Thorimbert: "Untitled" 2005
50X70cm Fine art print giclee
Collezione Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Settembre 2009
Bigbenonline.net è un blog molto ben documentato che parla di arte, fotografia, design e architettura. Creato e gestito da Susanna Legrenzi è da sempre nella mia barra dei link.
Una "feature" molto interessante del blog si chiama "In dieci parole". Prima di me vi hanno partecipato altri illustri autori, artisti e fotografi, come Luca Andreoni o l'art director Pier Paolo Pitacco. Si tratta di scegliere e definire dieci parole e allegare tre o quattro immagini che abbiano una relazione con il testo. Io l'ho fatto scegliendo fotografie e parole legate alla mostra "Due" tuttora in corso alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Il risultato lo potete leggere e vedere cliccando sul link qui sotto:
bigbenonline.net
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Some random images from the setting of "DUE" the group exhibition at the Fondazione Cassa di Risparmio in Modena.
I ragazzi della Fondazione alle prese con colla di pesce e chiodi per montare "il labirinto", l'immagine-manifesto della mia installazione.
Rimandi e scorci di immagini nelle mie sale. La mia parte di mostra è un'installazione di dodici immagini di diverso formato allestite in modo asimmetrico in diverse piccole stanze comunicanti.
Chief Curator Filippo Maggia.
Per ogni autore di "DUE" Andrea Cossu ha realizzato una videointervista di circa mezz'ora.
I cortometraggi, molto ben realizzati e interessanti sono prodotti dalla Fondazione Cassa di Risparmio e entreranno a far parte della collezione fotografica come materiale di consultazione didattica.
Foto di gruppo per cinque dei sei autori in mostra. Da sinistra: Gianni Ferrero Merlino, Luca Campigotto, Francesca Rivetti, Luca Andreoni, Toni Thorimbert.
Alla sera, foto celebrativa con mia moglie Sonia scattata dalla mano felice di Settimio Benedusi.
DUE
Dal 18 settembre al 15 novembre 2009
orari: martedì - domenica 11-19
venerdì 18 settembre 9-23
sabato 19 settembre 9-2
domenica 20 settembre 9-22
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
via Emilia Centro 283, 41100 Modena
tel 059 239888 - www.fondazione-crmo.it
I'm very happy: this is probably my best exhibition ever... Opening Friday 18 September 2009 at the Fondazione Cassa di Risparmio in Modena.
Toni Thorimbert, Untitled, 2004,
53X80cm, fine art gicleè print.
Collezione Fondazione della Cassa di Risparmio di Modena.
DUE.
ANDREONI, CAMPIGOTTO, FERRERO MERLINO, PIRITO, RIVETTI, THORIMBERT
Inaugurazione Venerdì 18 settembre, ore 19
Ex Ospedale Sant'Agostino
via Emilia Centro 228
Modena
La fotografia torna protagonista a Modena degli spazi espositivi dell'ex ospedale Sant'Agostino, che apre al pubblico dal 18 settembre al 15 novembre 2009 con una nuova importante mostra, “Due” Andreoni, Campigotto, Ferrero Merlino, Pirito, Rivetti, Thorimbert, presentazione del secondo nucleo di acquisizioni della Collezione di fotografia italiana contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Protagonisti sei tra i più interessanti artisti italiani dell'ultimo decennio operanti nel campo dell'immagine, in un percorso di oltre 80 opere di cui quasi 60 entrate a far parte della collezione.
Curata da Filippo Maggia, la mostra si inserisce nell'ambito del Festivalfilosofia, in programma a Modena, Carpi e Sassuolo nei giorni del 18, 19 e 20 settembre 2009.
Qui sotto, un paio di brani tratti dal testo di introduzione del catalogo:
"…composta da 13 fotografie di dimensioni e formati diversi l’installazione si pone come momento statico di un flusso continuo di lavoro, avviato nel 2000 e in costante divenire.
Mutevole fin dal titolo – pensato inizialmente come “totem”, divenuto poi “simulacro”, poi ancora “ultracorpi” e lasciato infine aperto a future evoluzioni possibili – l’opera assume le sembianze di un flusso di coscienza che si sviluppa per immagini, il cui potere suggestivo non permette mai significati conclusi e definitivi…
L’eros, il progresso tecnologico, la fascinazione suscitata dallo spazio, sono alcuni dei temi che affiorano da un lavoro che si interroga sul “potere ambiguo e morboso della fotografia, sul suo essere contemporaneamente maschio e femmina, vero e falso, oscuro mostrando speranza o chiarissimo mostrando la morte”…
DUE
Dal 18 settembre al 15 novembre 2009
orari: martedì - domenica 11-19
venerdì 18 settembre 9-23
sabato 19 settembre 9-2
domenica 20 settembre 9-22
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
via Emilia Centro 283, 41100 Modena
tel 059 239888 - www.fondazione-crmo.it
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Some cool pages for the September issue of "White" magazine. Styled by Elena Todros.
Settembre 2009
Scattate un giorno di quasi pioggia in un incrocio in mezzo al niente, vicino a Siena.
Qui sotto qualche fotografia di backstage scattata da Diana Thorimbert.
Per scattare questo servizio ho rispolverato una mia vecchia e mai sopita passione per il decespugliatore...molto più efficace e divertente di Photoshop quando si tratta di una linea di orizzonte ben pulita da erbacce!
Photographed by Toni Thorimbert.
Backstage photographs by Diana Thorimbert.
Hair and make up artist: Mimmo Di Maggio
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Ok, I admit we had some nice days of work in Misano...
Circuito di Misano Adriatica, 5 Settembre 2009
Un paio di immagini scattate durante tre giorni faticosi ma felici per Riders magazine durante la MotoGP a Misano.
Qui sopra, "Avedon style" sul classico fondo bianco con le "ombrelline" Yamaha, qui sotto, Valentino Rossi...
Backstage photograph by Niccolò Rastrelli
V.R. photographed by Toni Thorimbert
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A novel, written by journalist and socialite Giovanna Nuvoletti, try to tell why a tiny tuscan village became, in the '80, the coolest place to be
Mounting "Giacomina" in Capalbio, circa 1985.
Si intitola “L’era del cinghiale rosso”, e promette fin dalla copertina di svelarci “tutto su Capalbio”.
Ora, a parte i più giovani o gli estremamente disattenti alle cronache mondano-politiche, credo che tutti hanno in qualche modo sentito parlare di questo luogo che è stato raccontato, spesso con una malcelata spocchia ironica, come la patria d’ elezione vacanziera di una certa “intellighenzia” della sinistra, da Occhetto a Petruccioli, Ferrara, per arrivare, in tempi più recenti addirittura alla famiglia Jovanotti.
Il libro della Nuvoletti cerca di fare un po’ di giustizia, è scritto in modo carino e frizzante e non trascende mai nel gossip.
Ma purtroppo il romanzo è poco più di una lunghissima lista di nomi, di chi c’era, dove e quando (ci sono persino io, a pag. 50), e di chi non c’era, ma, a mio parere, manca in quello che riconosco essere un compito veramente arduo, e cioè spiegare perché un paesotto maremmano, non bellissimo, immerso in una campagna non indimenticabile, e con un mare non proprio caraibico sia stato per anni uno dei posti più fighi del pianeta.
Lo dico a ragion veduta dato che a Capalbio ci sono stato appunto, per anni, dormendo prima in spiaggia, poi da amici, o affittando negli anni varie case, comprese quelle “inarrivabili” della S.A.C.R.A. con l’accesso al mare.
Capalbio era il far West. Ci sono arrivato nel 1981, avevo 24 anni.
Andavo in vacanza, credo all’Elba, e sulla via per Piombino passai da Capalbio a casa di Amilcare e Mariuccia Ponchielli, amici più grandi di me.
Vicino a casa loro c’era un maneggio. Poco più di una baracca e qualche posta. Cavalli maremmani, teste dure e un cavalcante, Fabrizio Maj, baffi neri, il toscano sempre in bocca, non ricco, anzi, povero. Però con gli stivali da cavallo più belli che abbia mai visto. Carisma a pacchi.
Inutile dire che all’Elba non ci andai mai.
Philippe Daverio era sempre lì, brillante, antipatico, gran cavaliere, colto, ricco. Altra gente era lì, gente di cui ho imparato i cognomi nel libro della Nuvoletti.
Lavoravo per Amica, facevo già copertine, ma pulivo le stalle di Fabrizio. Montavo Giacomina, una cavallina sarda velocissima e pazza che amavo molto e che ho poi comprato. Portavamo a spasso a cavallo Enrico Manca che allora era il presidente dellla Rai, socialista, sicuramente una potenza, tranne che a Capalbio.
Venivano a montare notai e avvocati da Roma con i BMW o le Mercedes parcheggiate nella fanga, le caprette di Fabrizio gli saltavano sui cofani lasciando tracce indelebili.
Dormire in spiaggia o in macchina, perché non c’erano alberghi. La parola “agriturismo” fortunatamente non era nemmeno stata coniata. Non c’era niente, solo caldo torrido e zecche sotto le code dei cavalli, ed esseri umani.
Credo che Capalbio è stato per anni il luogo più trasversale d’Italia.
Non so se c’entrava davvero la “sinistra”, tutto sommato, non credo.
Era un luogo tosto, e dovevi essere te stesso. Il mare, le storie, le case, i cavalli, la caccia: a Capalbio c’era tutto questo, e non ti potevi nascondere dietro ai soldi o al tuo status, I soldi non contavano niente perché Capalbio non si poteva comprare.
Ma il tempo scorre, le cose cambiano. Cambiano le persone e le regole del gioco e alla fine degli anni ottanta stava cambiando la mia vita ed era cambiata Capalbio.
Il maneggio ora si chiamava “Circolo Sant’ Irma”, con annesso ristorantino “giusto” e bar. Una sera, parcheggio, entro. Volevo un caffè. Ma un gigante vestito di nero mi ha fermato: “ Spiacente ma c’è una festa privata, dei Gancia”.
Era finita, e da allora non ho mai più messo piede a Capalbio.
Non ho nessun rimpianto, però era bello, bellissimo. Tutti quelli che l’anno vissuta e amata cercheranno, come Giovanna Nuvoletti nel suo libro, o come me in questo blog, di spiegare a chi non c’era che cos’era "quella cosa" e quanto si sono persi, ma è difficile, forse impossibile, specialmente oggi che il denaro sembra poter comprare tutto.
Giovanna Nuvoletti
"L'era del cinghiale rosso"
Fazi Editore.
Euro 18,50
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