In memory of Ivano Biemmi.
L'ultima volta che ho lavorato con Ivano è stato parecchio tempo fa...era il '91 e scattavamo per il "Lei" una rivista della Condè Nast, che ora non c'è più.
Ivano era il fashion editor.
Il tema era: Spagna.
Avevamo deciso di andare in aereo fino a Madrid e poi da lì affittare un furgone e guidarlo fino al mare.
Troupe leggera. Ivano, io, la modella, Marco, il mio assistente, che faceva anche da autista, e Mauro Zorba, al trucco e capelli.
Un rack di vestiti, le mie macchine foto.
Fu un viaggio bellissimo. Una vacanza. La mattina decidevamo verso dove andare, la sera ci fermavamo nell'albergo che ci trovavamo più vicino.
Portammo la modella al vedere la corrida, a Siviglia. Io ero (e ancora sono) un grande "aficionado"...lei...molto meno, però le sue facce erano vere!
Sempre a Siviglia, al mercato del bestiame degli zingari.
E poi così, random.
E poi al sud, al mare, ultimo giorno, tramonto.
Finite le foto, ancora sporchi di sabbia abbiamo guidato a turno nella notte fino a Madrid. Mattino, aereo, Milano.
Quanto siamo stati bene! Ivano era perfetto. Sempre allegro. Non sapeva una parola di spagnolo e questo creava continuamente degli assurdi, perchè lui invece era convinto, e parlava il suo spagnolo inventato nei negozi, con la gente, nei ristoranti: "por favor, puedo aver una melita?" era diventato il nostro must.
Ce la siamo proprio goduta.
Instant family.
Poi negli anni, ci abbiamo provato, ma per qualche ragione non abbiamo più lavorato insieme. Ci siamo visti, qui e là, ma sempre più raramente. Altri giornali, altre città, altre famiglie. Ma questo viaggio con Ivano è indimenticabile, e anche oggi che lui non c'è più, lo vedo benissimo accanto a me, sul furgone, con Marco davanti che guida, stravaccati a sparare cazzate, a ridere per niente.
Chi l'ha conosciuto lo sa.
Era valido Ivano.
Addio "melita"!
Click on the pictures to enlarge.
Quello che mi spiace è che oggi, in chiesa, nonostante una folla oceanica di giornalisti e affini, nessuno si sia alzato per dire due parole su Ivano. Un ricordo vero, come quello che hai pubblicato tu Toni, o un qualsiasi altro ricordo. Ognuno di noi che l'ha conosciuto, sicuramente ne conserva. Sarebbe bello rimediare, il prossimo 10 febbraio, alla messsa in suo ricordo.
RispondiEliminamauro querci
Se sarà possibile, cercherò di farlo. Non mi sono ancora perdonato quando la stessa cosa successe al funerale di Amilcare Ponchielli. Ma anche, il funerale è molto duro, come situazione, e io capisco che questi ricordi alle volte uno vuole tenerseli per sè, dentro.
RispondiEliminaAnch'io c'ero. L'ho conosciuto che era poco più di un ragazzino. Era bellissimo: capelli ricci, occhi azzurri come il cielo dopo la tempesta e la sua risata, immutata nel tempo, travolgeva e trascinava via come una valanga. la sua magia era quella di essere profondo e leggero contemporaneamente e anche quando la malattia stava vincendo sulla vita, non si è mai lasciato andare, non si è mai arreso, non ha mai spento la luce del suo sorriso.
RispondiEliminaOra se ne è andato, ma quello che ci lascia è incancellabile e noi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo, non lo ringrazieremo mai abbastanza. Giovanna Siliprandi
Anch'io c'ero. L'ho conosciuto che era poco più di un ragazzino. Era bellissimo: capelli ricci, occhi azzurri come il cielo dopo la tempesta e la sua risata, immutata nel tempo, travolgeva e trascinava via come una valanga. la sua magia era quella di essere profondo e leggero contemporaneamente e anche quando la malattia stava vincendo sulla vita, non si è mai lasciato andare, non si è mai arreso, non ha mai spento la luce del suo sorriso.
RispondiEliminaOra se ne è andato, ma quello che ci lascia è incancellabile e noi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo, non lo ringrazieremo mai abbastanza. Giovanna Siliprandi
Anch'io c'ero. L'ho conosciuto che era poco più di un ragazzino. Era bellissimo: capelli ricci, occhi azzurri come il cielo dopo la tempesta e la sua risata, immutata nel tempo, travolgeva e trascinava via come una valanga. la sua magia era quella di essere profondo e leggero contemporaneamente e anche quando la malattia stava vincendo sulla vita, non si è mai lasciato andare, non si è mai arreso, non ha mai spento la luce del suo sorriso.
RispondiEliminaOra se ne è andato, ma quello che ci lascia è incancellabile e noi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo, non lo ringrazieremo mai abbastanza. Giovanna Siliprandi
Anch'io c'ero. L'ho conosciuto che era poco più di un ragazzino. Era bellissimo: capelli ricci, occhi azzurri come il cielo dopo la tempesta e la sua risata, immutata nel tempo, travolgeva e trascinava via come una valanga. la sua magia era quella di essere profondo e leggero contemporaneamente e anche quando la malattia stava vincendo sulla vita, non si è mai lasciato andare, non si è mai arreso, non ha mai spento la luce del suo sorriso.
RispondiEliminaOra se ne è andato, ma quello che ci lascia è incancellabile e noi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo, non lo ringrazieremo mai abbastanza. Giovanna Siliprandi
Anch'io c'ero. L'ho conosciuto che era poco più di un ragazzino. Era bellissimo: capelli ricci, occhi azzurri come il cielo dopo la tempesta e la sua risata, immutata nel tempo, travolgeva e trascinava via come una valanga. la sua magia era quella di essere profondo e leggero contemporaneamente e anche quando la malattia stava vincendo sulla vita, non si è mai lasciato andare, non si è mai arreso, non ha mai spento la luce del suo sorriso.
RispondiEliminaOra se ne è andato, ma quello che ci lascia è incancellabile e noi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo, non lo ringrazieremo mai abbastanza. Giovanna Siliprandi
Toni hai raccontato Ivano perfettamente, e nel leggere il tuo ricordo chiudendo gli occhi, lo vedo e sento le sue risate che mai scorderò. Bello, solare, allegro e soprattutto sempre disponibile anche quando purtroppo la malattia c'è lo stava portando via.Abbiamo perso una cara persona.
RispondiEliminaElisabetta Fanfani
Ricordo che comperavo Lei tutti i mesi, mi piacevano tanto i suoi servizi. Sono cresciuta e l’ho ritrovato a Io Donna e ancora ero colpita dal suo lavoro. Poi ho avuto la fortuna di conoscerlo, di lavorare con lui. E’ stato il periodo lavorativo più bello. La sua disponibilità, la gentilezza e l’educazione, dovrebbero essere di esempio
RispondiEliminaNon dimenticherò mai la sua risata contagiosa, il suo modo di vivere la vita con leggerezza, non perdendo mai di vista le cose serie, affrontandole sempre con il sorriso.
Grazie Ivano per la strada che abbiamo percorso insieme.
katia
E' stato un incrociarsi lieve e casuale, lo conoscevo poco, ma per quei pochi momenti che abbiamo condiviso ho capito di trovarmi di fronte ad una persona "speciale". Sono sicura che adesso rallegrerà altre anime, in un'altra dimensione, con la sua risata profonda. Ciao Ivano!
RispondiEliminaLoredana
è molto bello leggere il tuo racconto,
RispondiEliminapensa che meno di un mese fa abbiamo sfogliato insieme a lui il suo portfolio dove ancora c'era questo servizio..ho sentito del vostro viaggio in Spagna almeno 10 volte da quando ho conosciuto l'ho conosciuto ed ogni volta mi faceva sorridere. Adorava un sacco raccontare i vari accadimenti.
conoscerti è stato un'onore ed un piacere, grazie ivano per quello che hai dato e mi hai insegnato!! ele
RispondiEliminaScopro solo ora...l'ho cercato per curiosità sul web,come faccio con le persone che si sono avvicendate nel condominio dove faccio la custode da molti anni.Come faccio con le persone di cui ho un bel ricordo.Non ero la "portinaia", ero una persona come lui, una conoscente con cui scambiare quattro chiacchiere.Ivano Biemmi, e la sua vecchia Volvo azzurra a cui era tanto affezionato...mi dispiace infinitamente, per lui, e per le persone care che avrà lasciato...
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