Scattate nella suite di un albergo romano ormai qualche tempo fa, sono in edicola sul numero di Giugno di Velvet i ritratti della bella Esperanza.
Jazzista di spessore convalidata da Obama in persona.
Tipetto intrigante. Dal vero sembra ancora più bambina. Ma è decisa, precisa, e dà l'impressione di sapere esattamente cosa vuole e come arrivarci.
Qui sotto le immagini tratte dal backstage.
Il set, aspettando Esperanza.
Ancora aspettando Esperanza.
Esperanza Spalding
Velvet
June issue.
Photographed by Toni Thorimbert
Photo editor: Alfredo Albertone.
Styled by Elisabetta Dal Bello
Written by Alessandra Masu
Backstage photography by Claudio Rizzolo.
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La fantastique Tour Eiffel
Dovrebbe essere pesantissima, anche come simbolo, ma ultimamente la Torre Eiffel non vuole stare ferma e la incontro, almeno in fotografia, nei posti più diversi. Vero è che in questo momento storico la Francia, anzi, Parigi, va forte. E la torre ne è l'immagine-simbolo più immediata. In questa ultima settimana me la sono trovata condita in diverse salse:
Qui sopra: Vanity Fair U.S.A. Questa ce la siamo studiata a lungo, io e il caro collega Benedusi, e abbiamo stabilito che no, la torre non è lì. Non è lontana da lì, ma non può essere lì. Anche la sua inclinazione, così pari al palo in primo piano, è sospetta. dato che è almeno al di là dalla strada, è mai possibile che la sua inclinazione risenta ancora così tanto della deformazione del grandangolo? Il sospetto, secondo me più che fondato, è che la Leibovitz ce l’abbia piazzata per riempire di “francesità” la troppo vuota pagina di sinistra. Niente di scandaloso, ma già che era alle prese con il "copia-incolla" forse poteva togliere la scritta delle toilettes.
Allora ci è venuta subito in mente un’altra inquadratura farlocca. Eccola qui sotto: Kate Moss nella campagna del profumo di YSL. Anche qui la torre svetta, ma non dov’è davvero, cioè qualche kilometro più in là, ma, precisa precisa, spunta tra la spalla e il parapetto, insomma, dove fa più comodo.
Per ristabilire un minimo punto fermo ho chiesto - inutilmente - a Benedusi, di recente tornato dalla Ville Lumiere, di mandarmi, se l'aveva, una foto che ristabilisse la verità e la reale proporzione delle cose, e in effetti nella sua Hipstamatic la torre è proprio lì dove dovrebbe essere, ma evidentemente questa benedetta torre, lei da sola, è troppo banale e quindi anche Settimio non ha potuto evitare di "spiazzarla" grazie ad un suo clone-cinese-portachiavi.
Poteva finire qua, ma a proposito di cloni e di cinesi, un paio di sere dopo, all’asta di fotografia della Fondazione Marangoni a Firenze ho incrociato Giovanna Calvenzi. “Ciao!, come stai? Hai comprato qualcosa?" chiedo io. "certo" dice lei.
Caspita! un’altra Torre Eiffel. Questa è in una foto di Andrea Di Martino scattata a Shangai. Infatti non è piazzata lì con Photoshop. E’ proprio fatta alla cinese: Costruita falsa-vera, senza remore.
Ps: Zero remore pure in Veneto, dove è stata scattata la foto qui sotto.
Me l'ha mandata il fotografo Beppe Calgaro il giorno stesso del mio post.
Altri suoi lavori, piuttosto intriganti, li trovate a questo link:
http://www.fratellicalgaro.blogspot.com/
Qui sotto invece un'altro link che svela - ahimè - i retroscena di una di queste foto:
http://www.youtube.com/watch?v=qvDXRzTajDY
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Qui sopra: Vanity Fair U.S.A. Questa ce la siamo studiata a lungo, io e il caro collega Benedusi, e abbiamo stabilito che no, la torre non è lì. Non è lontana da lì, ma non può essere lì. Anche la sua inclinazione, così pari al palo in primo piano, è sospetta. dato che è almeno al di là dalla strada, è mai possibile che la sua inclinazione risenta ancora così tanto della deformazione del grandangolo? Il sospetto, secondo me più che fondato, è che la Leibovitz ce l’abbia piazzata per riempire di “francesità” la troppo vuota pagina di sinistra. Niente di scandaloso, ma già che era alle prese con il "copia-incolla" forse poteva togliere la scritta delle toilettes.
Allora ci è venuta subito in mente un’altra inquadratura farlocca. Eccola qui sotto: Kate Moss nella campagna del profumo di YSL. Anche qui la torre svetta, ma non dov’è davvero, cioè qualche kilometro più in là, ma, precisa precisa, spunta tra la spalla e il parapetto, insomma, dove fa più comodo.
Per ristabilire un minimo punto fermo ho chiesto - inutilmente - a Benedusi, di recente tornato dalla Ville Lumiere, di mandarmi, se l'aveva, una foto che ristabilisse la verità e la reale proporzione delle cose, e in effetti nella sua Hipstamatic la torre è proprio lì dove dovrebbe essere, ma evidentemente questa benedetta torre, lei da sola, è troppo banale e quindi anche Settimio non ha potuto evitare di "spiazzarla" grazie ad un suo clone-cinese-portachiavi.
Poteva finire qua, ma a proposito di cloni e di cinesi, un paio di sere dopo, all’asta di fotografia della Fondazione Marangoni a Firenze ho incrociato Giovanna Calvenzi. “Ciao!, come stai? Hai comprato qualcosa?" chiedo io. "certo" dice lei.
Caspita! un’altra Torre Eiffel. Questa è in una foto di Andrea Di Martino scattata a Shangai. Infatti non è piazzata lì con Photoshop. E’ proprio fatta alla cinese: Costruita falsa-vera, senza remore.
Ps: Zero remore pure in Veneto, dove è stata scattata la foto qui sotto.
Me l'ha mandata il fotografo Beppe Calgaro il giorno stesso del mio post.
Altri suoi lavori, piuttosto intriganti, li trovate a questo link:
http://www.fratellicalgaro.blogspot.com/
Qui sotto invece un'altro link che svela - ahimè - i retroscena di una di queste foto:
http://www.youtube.com/watch?v=qvDXRzTajDY
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Alighiero Boetti Day
Qui sopra: Pagina di apertura di "D La repubblica delle donne" dedicata all'"Alighiero Boetti day". A sinistra Alighiero boetti, Todi 1991, photographed by Toni Thorimbert.
"Alighiero e Boetti Day": Una maratona di 12 ore non stop dedicata al celebre artista, ideata da Luca Cerizza, Massimiliano Gioni e Francesco Manacorda, co-prodotta da Artissima e Fondazione Nicola Trussardi.
All'Auditorium della Rai di Torino, sabato 28 maggio dalle ore 12 si alterneranno una serie di conferenze, interviste, proiezioni, performance e presentazioni, per riconsiderare il lavoro di Boetti attraverso gli occhi di chi gli è stato e gli è vicino, grazie alla straordinaria partecipazione di artisti, storici dell’arte, critici, scrittori, musicisti, collaboratori e amici.
GIORNO PER GIORNO 2011
20-29 maggio 2011 | Torino e Piemonte
Dieci giorni di arte contemporanea dedicati ad Alighiero Boetti
Un progetto ideato e promosso dalla
Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT
nell'ambito di Contemporary Art Torino-Piemonte
con il coordinamento di Artissima.
Per saperne di più: http://www.teknemedia.net/archivi/2011/5/28/mostra/44219.html
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Michel Compte
Appena entri c'è una stanza tutta tappezzata di provini a contatto: 135,120,10X12,20X25.
Ci sono i fotogrammi barrati, quelli scelti. Niente di nuovo, ma interessante.
Puoi "sentire" Compte al lavoro.
Celebrities, in gran parte.
Moda e assignements commerciali.
(Anche delle foto curiose di Clooney. Per una marca di caffè. Non così belle, si vede che quel giorno non girava.)
Poi c'è la mostra e le foto. Grandi stampe.
Il punto di fuoco, molto selettivo.
La grana della pellicola. Tutta la mostra è un inno alla pellicola, alla sua consistenza, alla sua texture, ma sopratutto a quel modo lì di fare le foto, quel doversi buttare, ad un certo punto, senza rete, quel cercare lo scatto vero, senza sapere se la foto c'è, o ci sarà.
Anni '90.
Un fotografo che fa le foto.
Bellissima mostra. Mi sono sentito a casa.
Michel Comte
Crescendo fotografico
Triennale di Milano - Galleria d'Arte
Viale Alemagna, 6
20123 Milano
From 10/05/2011 to 03/07/2011
To know more about Michel Compte:
http://www.michelcomte.org
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Photographer Vs. art director.
Mi piace lavorare con un buon art director.
Ogni tanto stare dentro ad un progetto pensato da altri.
Mi piace condividerlo, avere una spalla. Mi piace anche essere una spalla.
Non tutti gli art sono uguali.
Un buon art lo riconosci perchè non si capisce bene cosa fa sul set.
Di solito non fa quasi niente.
In fondo, quello che doveva fare lo ha già fatto e quello che gli resta da fare lo farà.
Però se non sai più cosa inventare e ti guardi in giro, lui è lì, e ha un’idea (buona) pronta per te.
Se hai un’art, puoi essere finalmente “solo” un fotografo.
Ogni tanto è una figata.
Senza contare che alla fine gli dai un Hard disk con tutti i giga, e lui li sceglie.
E tu vai a casa, più leggero...
Siamo stati in Scozia con Silvio Artero a scattare un catalogo di moda e accessori.
In una cabina del telefono di Edimburgo a guardare gli scatti.
Cercando il "feeling" alla spiaggia di Sant'Andrews.
To know more about Silvio Artero:
www.artero.it
The photographs: Silvio Artero + T.T on location in Scotland.
May 2011, photographed by Claudio Rizzolo.
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Ogni tanto stare dentro ad un progetto pensato da altri.
Mi piace condividerlo, avere una spalla. Mi piace anche essere una spalla.
Non tutti gli art sono uguali.
Un buon art lo riconosci perchè non si capisce bene cosa fa sul set.
Di solito non fa quasi niente.
In fondo, quello che doveva fare lo ha già fatto e quello che gli resta da fare lo farà.
Però se non sai più cosa inventare e ti guardi in giro, lui è lì, e ha un’idea (buona) pronta per te.
Se hai un’art, puoi essere finalmente “solo” un fotografo.
Ogni tanto è una figata.
Senza contare che alla fine gli dai un Hard disk con tutti i giga, e lui li sceglie.
E tu vai a casa, più leggero...
Siamo stati in Scozia con Silvio Artero a scattare un catalogo di moda e accessori.
In una cabina del telefono di Edimburgo a guardare gli scatti.
Cercando il "feeling" alla spiaggia di Sant'Andrews.
To know more about Silvio Artero:
www.artero.it
The photographs: Silvio Artero + T.T on location in Scotland.
May 2011, photographed by Claudio Rizzolo.
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Ssssssssst. Let's the images talk.
Io Donna
"Independence day"
Styled by Silvia Meneguzzo
assisted by Ulrike Lang
Photographed by Toni Thorimbert
Model: Nadia Shapoval, Next.
Makeup: Roman Gasser
Hair: Michele Garziano
Shot at Toni Thorimbert studio.
Backstage photography Claudio Rizzolo.
Digital assistance and cameras: Walter Besola D4U
Set construction: Jacopo Lettenmayer.
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