Farewell, my lovely...




Capalbio, 1986 circa.

Il nome non mi è mai piaciuto, ma aveva quello, quando la comprai da Fabrizio Maj, a Capalbio, e non ne ho mai trovato un altro che gli andasse meglio.

Era stronzissima, la Giacomina. Cresciuta nelle corse degli ippodromi toscani, Grosseto. Doveva stare davanti a tutti, a tutti i costi. Se uscivi con altri cavalli ti faceva vedere i sorci verdi. Di traverso tutto il tempo, schiumava fino a sfinirsi, ma un’incollatura la doveva dare a tutti.

Gambette corte, zoccoletti. Al galoppo sembrava una mitragliatrice.
Correva come il vento, la Giaco, e il vento ti faceva piangere. Le lacrime – orizzontali - mi solcavano il viso e mi finivano nelle orecchie. Era una scheggia.

Mi piaceva così, la Giaco. Lei era indipendente. Fiera. L’avevo voluta per amore. Potevo trovare cavalli più belli a molto meno, più alla mano, meglio addestrati, ma lei è stata, per lunghi anni, il cavallo che volevo.





Mio fratello Gianluca e sua moglie Iris sono stati la sua famiglia di questi ultimi anni.
Stava da loro, in fattoria, “imbrancata” con delle pecore che, ovviamente, la mitizzavano.

Aveva circa trentatre anni quando se n’è andata, l’altro giorno.
Questa è la mail che ho ricevuto:

“Giacomina ci ha lasciato questa mattina verso le cinque. Siamo stati allertati dalla pecorella che belava senza sosta. L'abbiamo trovata nel bosco vicino al fiume (forse stava andando a bere) e l'abbiamo seppellita lì vicino, dove si trovava.
Triste notizia, ma comunque doveva pur succedere un giorno.
Almeno è morta durante la bella stagione..."
Iris e Gianluca

Addio, mia amata. Galoppa ventre a terra, libera, negli spazi infiniti di questo cielo stellato in questa notte di Luglio. Io sono con te, ma purtroppo, non c’è vento sul mio viso, e le mie lacrime di oggi scorrono tristemente in giù, sulle mie guance.




Borgo val di Taro, 2012.

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8 commenti:

  1. credo di porterti fare tranquillamente le condoglianze, non ho mai avuto un cavallo, ma ho convissuto 15 anni con una dalmata, la migliore amica dei cavalli, avevano un feeling tutto particolare, tutto loro.

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  2. È importante saper piangere, poter piangere e condividere il proprio pianto. Come uomini veri. Non sei solo. Ti abbraccio. Matteo.

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  4. Non aggiungo nulla di più rispetto alle parole di Matteo Oriani. Le manifesto la mia più totale e sincera vicinanza.

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  5. amico carissimo discreto e silenzioso tu mi regali sempre grandi emozioni s

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