Jova Pop Shop, December 6, 2017


Ieri sera ha chiuso il Jova Pop Shop, il temporary store più figo della storia.
Un posto abbastanza piccolo,a Milano, dove di giorno comprare le magliette e le robe del Jova, il disco nuovo, off course, e SBAM, un'esperimento di giornale-libro molto bello che è balzato immediatamente in cima alle classifiche di vendita dei libri scalzando niente di meno che Fabio Volo.
Mica male.
Comunque in questo negozio, dove ci stavano a occhio, non più di 200 persone per volta, la sera Lorenzo faceva dei mini set di 20 minuti, mezz'ora, con altri musicisti o scrittori o Dj's.
Io per esempio sono stato che c'era Zampaglione e DJ Ralf, e loro hanno fatto coi telefonini e Spotify una carrellata di musica "necessaria" dagli anni settanta in poi passando dalle Orme ai Kraftwerk e James Brown, insomma una roba che se ti piace la musica andavi proprio di fuori dalla bellezza.
La gente era totalmente basita: qui non era il Jovanotti star, quello dei mega concerti, degli stadi, era il Jovanotti che non puoi non amare, quello che ti racconta le cose e ti affascina con i suoi collegamenti tra le cose, le persone e le idee, e con la sua voce un pò così senza effetti speciali o costumi di scena e le luci strobo.
Chitarra, e tanta testa e tanto cuore.
La gente alla fine quasi nemmeno applaudiva, d'altra parte mica si applaude quando stai in casa con gli amici a cazzeggiare, no?
E' stato così, credo irripetibile, una festa intelligente e piena di energia e di musica, ma quella bellissima, quella che è tua, non la loro, non di quelli che stanno sui palchi, ma la nostra.



























































Shot with Leica Q
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