The amazing nothing

"The amazing nothing" è un progetto che ho realizzato come curatore e come fotografo, insieme a Ilaria Zennaro, per la Leica Galerie di Milano.
Inaugurata il 12 Febbraio 2019 comprendeva 14 mie fotografie in bianco e nero, cinque fotografie a colori scattate da Ilaria Zennaro, un video di 28 minuti e un testo introduttivo di Maria Luisa Frisa.

Dedicato a dare un volto e sopratutto uno spazio identitario agli "esclusi della moda" le fotografie sono state scattate durante la Milano Fashion Week del settembre 2018.
Diviso idealmente in tre parti: i ritratti degli "esclusi", gli ambienti deserti delle sfilate e un video completamente sfuocato girato durante l'uscita del pubblico dalla sfilata di Prada il progetto mette in discussione la necessaria "esclusività" che regola l'accesso delle persone alla "moda del lusso".

"Ogni sei mesi il rituale delle sfilate si appresta ad essere messo in scena: gli abiti sono pronti, le modelle scalpitano: trucco! capelli!
Si accedono le luci sulle passerelle. I fotografi si piazzano, la musica è techno, gli invitati sgomitano.
I famosi, le star, gli influencer posano, tutti impegnati a celebrare l’esordio delle nuove collezioni.

Ma quando anche l’ultimo invitato è seduto e bodyguard palestrati sbarrano le porte, rimangono – fuori - i desideranti, gli speranzosi, gli attoniti, i fans, i followers.
Attraverso la tensione dei loro sguardi smarriti, The Amazing Nothing travalica l’episodio della sfilata o della moda per raccontare un sentimento che appartiene a noi tutti: il desiderio di esserci, di fare parte, di essere inclusi nel mondo, nelle immagini, nei sogni.

Fotografie di Toni Thorimbert e Ilaria Zennaro
A cura di Toni Thorimbert
Leica Galerie, Milano


Qui il testo di Maria Luisa Frisa

The Amazing Nothing

Molti di quelli che siedono a vedere le sfilate seduti al loro posto assegnato rigorosamente da fila e numero, sono stati, nella loro vita precedente, standing.
Ossia con quel biglietto siglato da un ST che ti permette di entrare solo quando tutti quelli con l’invito giusto si sono seduti.
Ancora prima, molti hanno fatto parte di quelli che rimangono fuori a guardare.
Una folla densa, pastosa e decisa a mantenere la posizione che anima strade che il più delle volte hanno il loro momento di celebrità solo in occasione della settimana della moda.
È in quelle occasioni che mi viene da pensare a come la strada sia la vera passerella della moda. Il luogo dove guardare e farsi guardare. Dove mettersi in scena, dove sperimentare la propria identità.
Le immagini di Toni Thorimbert e Ilaria Zennaro sono sintesi e mappa di quel grumo di attese, speranze, emozioni, ma anche della semplice curiosità che anima questa platea.
Sono il pieno di quel vuoto silenzioso e monumentale che è il set della sfilata. Sono istantanee che raccolgono e raccontano il fascino di ciò che non si può raggiungere.
È la prima regola del desiderio, e anche quella della fede. E in effetti la moda, con le sue ritualità e i suoi miti, è una sorte di culto. Crea una comunità, e subito la organizza in gerarchie, dividendo gli eletti dai fedeli, i fanatici dagli agnostici.
Periodicamente, questa comunità variegata si ritrova, con religiosa puntualità, nei luoghi speciali che la moda stessa sceglie per la propria presentazione.
Così, per quella magica inversione che spesso rende più interessante il backstage, diventa protagonista e sfondo di queste ritualità.
La strada è sempre stata il primo luogo della messinscena della moda. Lo spazio in cui il mito collide con il mondo reale, dando sostanza a quell’atmosfera carica e straniante abitata dal pubblico che desidera sentirsi parte del sogno della moda. Una sequenza fatta di volti e di corpi: le immagini che la restituiscono sono tutt’altro che immobili; tantomeno indicano una data, un periodo, un tempo. Non vogliono gelare un istante, cogliere un impulso preciso. Si nutrono di sfumature e di voci, e documentano un desiderio che si esprime nel cogliere un’occhiata, nel rubare un cenno di saluto di chi sta dall’altra parte della transenna.
Le pose sono dinamiche, quasi sformate: chi muove spasmodicamente le dita su uno schermo; chi cerca con lo sguardo; chi tende l’orecchio; chi non trattiene un autentico entusiasmo; chi gira la testa d’improvviso. Inconsapevoli protagonisti di un’arte delle attività ordinarie.
I materiali che catturano questo paesaggio altro non sono che atti di flanerie contemporanea: mostrano la materia di cui si compone il desiderio, che proprio attraverso questo miscuglio banale di aspirazioni e narcisismi diventa speciale.

Febbraio 2019
Maria Luisa Frisa.






























Qui le "cattedrali" della moda fotografate da Ilaria Zennaro













Il video dura 28 minuti.

Qui sotto alcune immagini dall'allestimento:









E alcuni scatti dalla serata dell'inaugurazione:





















The Amazing Nothing

Fotografie di Toni Thorimbert e Ilaria Zennaro





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