Giovanna Mezzogiorno for Io Donna.







With Sivia Meneguzzo.



with Giovanna and, far right, Saverio Ferragina.

Here below the cover story as published.









Fin qui le foto.
Questo che segue è un piccolo pezzo che ho scritto per il giornale.
Racconta della prima volta che ho incontrato Giovanna, nel 1991, mentre fotografavo il padre Vittorio per Vanity Fair.

Padre e figlia. E io tra loro. Che ricordo...

Una scenata pazzesca, indimenticabile. Vittorio Mezzogiorno era furioso. Giovanna, sua figlia, adolescente con qualche problema di rendimento scolastico, zitta.
Io lì come terzo incomodo. Giovanna piccola e bellissima e comunque tosta. Non indietreggia.
Il padre, carisma allo stato puro, in quel momento al culmine della sua fama. E io in mezzo.
Sono un fotografo, e così, invece di salutare, sparire alla chetichella, o sprofondare, faccio pure qualche scatto.



Ma la stanza, grande, con il pavimento e le pareti grezze e scrostate in una bella villa borghese in centro a Milano, sembra invece troppo piccola per contenere tutto. Fotografo un po’ lui, nella sua incazzatura e un po’ lei, chiusa nel suo silenzio.
Ma forse la foto è giusta così, in questo momento una rottura c’è.
Insomma, non ce la fanno a stare insieme nemmeno nel rettangolo virtuale della mia inquadratura.
Era il 1991.



Ora Vittorio, purtroppo non c’è più. A me piaceva molto, era bello da fotografare perché era un vanitoso costruttivo. Nelle foto, lui ci si metteva con tutto se stesso, come credo facesse in tutte le sue cose. Aveva la fama di uomo molto esigente, sul lavoro, ma anche con le sue persone, e questo mi ha fatto sempre sentire molto figo, perché con me era sempre sintonizzato, intenso, onesto, diretto. Andammo a Roma in una sua palestra, era stato pugile vero, scattammo foto per ore, Vittorio non faceva mai le cose per finta, per scena, le faceva fino in fondo e basta. Non si risparmiava, ma non era il risultato, il suo obbiettivo. Voleva cogliere l’occasione di essere ed agire senza mezzi termini, senza compromessi, come piaceva a lui.



E Giovanna è cresciuta, è diventata grande e grande attrice. Non era scontato, anzi.
Ora, quando ci siamo visti, mi ha regalato “Negli occhi” un piccolo film documentario sul padre girato da Daniele Anzellotti e Francesco Del Grosso che lei a co-prodotto e interpretato. E’ un film su Vittorio, la sua carriera e le sue avventure, ma è soprattutto un film su tutti noi, rimasti senza di lui.
Vederlo, mi ha commosso e mi ha riportato a quel pomeriggio di tanti anni fa in quella casa, a come può essere stato bello essere sgridati da un papà come lui.

Toni Thorimbert



Io Donna
Giovanna Mezzogiorno.
Photographed by Toni Thorimbert
Styled by Silvia Meneguzzo
Hair+makeup: Roman Gasser.


Outside Studios, Rome, 17 January 2012.


BW pictures:
Giovanna and Vittorio Mezzogiorno photographed by Toni Thorimbert in Milano, 1991, for Vanity Fair.



Backstage photography Giorgio Serinelli.


Click on the pictures to enlarge.

4 commenti:

masayume ha detto...

Bellissimo articolo.

L'ho ripubblicato sul sito www.giovannamezzogiorno.com.

grazie

saverio ferragina ha detto...

Grazie Toni
per il tuo bellissimo ricordo

...alla prossima

http://www.saverioferragina.com/vittorio-mezzogiorno.html

http://www.saverioferragina.com/giovanna-mezzogiorno.html

Gian Pietro D'Aiuto ha detto...

Per leggere questo pezzo ho dovuto ingrandire il carattere fino al 200%... Pupille ancora semidilatate e vista annebbiata. Dovessi mettermi ora dietro l'obiattivo, probabilmente non riuscirei a fotografare n emmeno un aeroplano a 50 metri di distanza. Amen, ancora qualche ora e l'effetto delle malefiche gocce terminerà. Spero soltanto di non commettere troppi errori di battitura...
Gli occhi di Vittorio Mezzogiorno, così uguali a quelli della sua Giovanna. Durezza, caparbietà misti ad un velo di malinconia.
A me lui piaceva un mondo, e lei è la sua degna erede.
Io lo ricordo in un film con un altro grande scomparso che fu Nino Manfredi. Si intitolava «Il giocattolo" e mi colpì molto per la drammaticità dell'interpretazione di entrambi, che superava di gran lunga quella della trama. Poi lo seguii in altre interpretazioni, non ultima "La Piovra 6" che, se non ricordo male, fu l'epilogo della sua carriera cinematografica a causa della malattia che l'aveva colpito.
Un bel ricordo, davvero. Ora cadrò nella banalità, ma sono quanto mai convinto che i ricordi siano il solo modo per mantenere vive le persone che non ci sono più.

Margherita Minniti ha detto...

Non riesco a liberarmi di quel numero di "Io donna": lo sguardo di Giovanna mi attira continuamente, più la guardo e più mi viene in mente l'Annunziata di Antonello da Messina. E' una foto eccezionalmente bella, che tira fuori un aspetto nuovo dell'attrice, sembra contenere la scoperta segreta di valori nuovi entrati nella sua vita. Complimenti!