While the exibition "Il Gioco del Mondo" extend his deadline till the 16th of November, artist Sergio Pappalettera answer some crucial questions.


Qual è la tua idea di felicità?
Riuscire a realizzare quello in cui credo nel mio lavoro e condividerlo con chi amo considerando la parola “amo” come partecipazione e condivisione
La tua più grande paura?
L’infelicità.

Ciò che meno apprezzi negli altri?

La presunzione e l’arroganza. La certezza del concetto di verità, qualunque essa sia.

E in te stesso?

L’insicurezza.
In quali occasioni potresti mentire?
Sempre.
Cosa ti disgusta?
La violenza fisica mi spaventa e mi inquieta.
Parlo di quella vera, reale e non il concetto di violenza in generale.
Cosa possiedi di veramente prezioso?
La voglia inesauribile di conoscere, mia moglie e mio figlio.
Quali sono i tuoi eroi nella vita reale?
Non ce ne sono.
Quali i tuoi maestri?
Tutte le persone che mi hanno ascoltato e capito
Come vorresti morire?
Nel sonno, ma di pomeriggio.
Preferibilmente in una bella giornata calda, primaverile e non in una casa di città, magari nella mia baita in montagna.
Nella tua prossima vita sarai?…
Non mi interessa, ma se proprio devo rispondere, un ballerino o un attore di hollywood

Come definiresti il vuoto?

Come qualcosa in cui perdere il senso spaziale e temporale .
Cita qualcosa, o qualcuno, in cui credi fermamente.
Nelson Goodman filosofo americano “In questo esatto senso, io penso che molte versioni del mondo diverse sono indipendentemente interessanti e importanti, senza che si debba richiedere o presumere la loro riducibilità ad un'unica base.
Il fabbricare mondi è sempre partire da mondi già a disposizione.

"Il Gioco del Mondo"
Un percorso espositivo di Sergio Pappalettera
Triennale Bovisa
Fino al 16 Novembre.

Per saperne di più/To know more: www.triennale.it

A couple of very good photography books recently published by Steidl.






Jacob Holdt
United States 1970-1975
Steidl.

Molto prima di Nan Goldin e contemporaneo di Larry Clark, Holdt è abbastanza una novità in Italia.
Esposto quest'anno per la prima volta al SI FEST ( Savignano Immagini) per me è stata una scoperta folgorante.
Jacob Holdt non era esattamente un fotografo, ma piuttosto un idealista ribelle alle prese con un padre bigotto e "ministro di Dio" a Copenhagen.
Forse è per questo che nei cinque anni in cui attraversa l'America all'inizio degli anni settanta diretto dal Canada al Cile, il nostro eroe frequenta veramente di tutto: drogati , ladri, prostitute, transessuali, carceri, periferie, motels e alcune tra le case più disastrate che io abbia mai visto in una fotografia a colori.
Il suo però rimane uno sguardo europeo, attonito, sbalordito, molto lontano dall'autocompiacimento antipatico che spesso caratterizza il lavoro di molti autori americani che hanno indagato sulla (spesso) discutibile statura morale della loro nazione.

Di tutt'altro genere il lavoro di Valerie Belin, artista e fotografa francese che sulle prime ho trovato irritante per poi dovermi veramente ricredere.
Il libro, che rappresenta una retrospettiva del suo lavoro è diviso in capitoli, ognuno composto da un numero variabile di immagini:
Cristalli, Vestiti (fotografati dentro a delle scatole), Venezia ( in realtà still- lifes di specchi di Murano) Carne, Auto (incidentate) Body Builders, Cani, Transessuali, Modelle, Spose marocchine, Manichini, Motori, Sosia, Casseforti, Sacchetti di patatine, Pallets ( forse, insieme alle auto distrutte le mie preferite) ed altro.. Le foto, generalmente in studio su fondo bianco o totalmente nero, sembrano un pò quelle dei cataloghi di macchine utensili degli anni settanta con i faretti messi uno di qua e uno di là, ma in realtà sono ovviamente curatissime e, nella loro freddezza, assolutamente sublimi.

Valerie Belin
(Retrospettiva)
Steidl.





Click on the pictures to enlarge.

To know more:
www.valeriebelin.com
www.american-pictures.com
www.steidl.de

Finally, the website has been updated....



20 Ottobre 2008

Dopo giorni di duro lavoro il sito è stato aggiornato sia nelle immagini che nella sequenza. Lo definisco un duro lavoro perchè l'operazione di aggiornare le immagini del sito, cioè da quello che io considero la mia vetrina, è sempre un momento delicato di verifica della propria direzione creativa.
Non si tratta solo di aggiungere nuove fotografie, il che sarebbe tutto sommato facile, ma sopratutto di sapere perchè e cosa togliere.
Significa cercare all'interno dell'archivio nuove connessioni, che creano nuovi significati ed emozioni.
In un certo senso è come comporre ogni volta un nuovo, piccolo libro, e, anche se qualche immagine "vecchia" rimane, come una specie di caposaldo stilistico, sei comunque costretto a domandarti: In che direzione sta andando il mio lavoro? le mie immagini più recenti possono sostituire degnamente quelle precedenti?
Per quello che mi riguarda, direi che la risposta è si, e anche se mi è dispiaciuto separarmi da molte delle immagini che ho sostituito, la sequenza attuale mi rappresenta decisamente di più.
Buona visione.

per saperne di più/ To know more: www.tonithorimbert.com

Two examples of fine architecture in the island of Formentera.



Formentera, Ottobre 2008
Due esempi di architettura “creativa” a Formentera.

In alto il "Sun Splash", l'unico baracchino di Formentera frequentabile in Agosto se volete distinguervi dalle orde motorizzate dei turisti italiani con bandana, tatuaggi, “quad” e pareo. Al Sun Splash potete invece partecipare, a modico prezzo e in tenuta solo apparentemente casual, alla parte cosmopolita, non muscolosa e “shabby chic” dell’isola, guardare il tramonto e bere una birra con superstar internazionali del design come l'onnipresente Ron Arad, altri famosi creativi e qualche autentico abitante dell'isola.

Qui sopra invece una vista ( quella a sud, ma quella a nord è specularmente uguale) della casa-studio del giovane architetto formenteregno Marià Castellò.
Situata verso la fine del tratto asfaltato del “sentiero vecchio della Mola” che porta dal villaggio di San Francisco a quello di San Ferran si integra a mio parere meravigliosamente con il paesaggio circostante pur essendo così moderna. Perfetta in ogni dettaglio, poco vissuta e quindi neutra abbastanza per essere usata come location per le foto, se volete noleggiarla potete scrivere a: reservas@casitasformentera.com e chiedera di Ayesha.
I due luoghi sono tra l'altro vicinissimi: se prendete la strada sterrata a lato della casa di Castellò e andate dritti, dopo poco arrivate al mare, lì girate a sinistra per 100 metri e vi trovate al "Sun Splash".


On top, the Sun Splash, a little "ciringuito", with the right, cosmopolitan crowd, below: the house designed by Marià Castellò is available to rent as a location.

Per saperne di più, questo è il sito di Marià Castellò/To know more: www.m-ar.net
To rent the house: reservas@casitasformentera.com

"Riders" magazine: Photographed by Carlo Furgeri Gilbert and written by Luca Delli Carri, the story on how I finally scratched the slider on track.





Ottobre 2008
C'è sempre una prima volta, per tutto.
E’ vero che la prima volta non si scorda mai.
E’ anche noto che la “prima volta” è difficile, proprio perché “non sai”, e perché l’ansia da prestazione tende a fregarti.
Su "Riders" di Ottobre si racconta la prima volta del mio ginocchio motociclistico messo giù a strisciare l'asfalto in curva.
Un rito iniziatico di cui la profondità e l’ampiezza dei significati può essere apprezzata pienamente solo, appunto, dagli iniziati, e che come tutte le cose spaventose, una volta fatta, puoi fare finta che non era poi granchè.

In ogni caso, il “pezzo” di Luca Delli Carri e le foto di Carlo Furgeri Gilbert meritano e raccontano molto bene di come il Paolo “Bleu” Bergamaschi, nel ruolo dello sciamano in tuta nera, in sella ad una Ducati 1000 rosso fuoco, mi ha portato, giro dopo giro, metro dopo metro, a prendere abbastanza fiducia in me stesso e nelle gomme, tanto che, sudando ogni centimetro, sono riuscito a piegare il mio Yamaha TRX 850 fino al fatidico “tsssst” della saponetta.
Ancora un po’ e facevamo notte: onore alla sua pazienza, e a quella di tutti quelli che, per amore o per forza erano lì…



Da sinistra: Simone con la sua R6, Andrea, Ducati 1098S, Paolo Bergamaschi, T.T, Matteo Vallè, Suzuki GSXR600 e Alessio con la sua Ducati 996.

Qui sotto, tratto dall'articolo di Riders, qualche momento saliente in veloce sintesi... ma la storia non è così semplice....








Grazie a Roberto Ungaro, il direttore: senza di lui tutto questo non sarebbe successo.
Grazie a Paolo Bergamaschi, che mi piaceva già molto e che ora è un amico, a Luca Delli Carri, che proprio in quei giorni finiva di scrivere un libro sul coraggio (presumibilmente quello vero...).



A Carlo Furgeri Gilbert, qui con me nella foto, che per mia sfortuna non è più un mio assistente (come invece afferma una dida dell’articolo) ma che fortunatamente ha fatto le foto di questo viaggio.

Grazie a Vittorio Cafaggi, di Dainese, per la generosità.

Grazie a Ivan, ”Rookiedesigns”, che mi ha disegnato un "Arai" veramente figo (e pure in tempo per le foto).





A Simone e Alessio che hanno pensato, preparato, immaginato, smontato, rimontato la moto che amo.



A Matteo Vallè che parla piano ma va davvero forte e che alla fine c’è sempre.

Grazie a mia moglie Sonia, che nonostante il suo terrore per tutto quello che si muove su ruote più veloce, che so, di un cinquantino, mi permette tutto questo.

Per saperne di più:
www.riders-online.it
www.dainese.com
www.rookiedesigns.com
www.autodromosardegna.net

Click on the pictures to enlarge.

Room with a view: Hotel Gallia Meridien, Milano, Room 624.



Milano, 5 Ottobre 2008, ore 7,00

Tappa a Milano prima di andare a Malpensa per volare ad Ibiza e poi Formentera.
Ho sempre trovato bella la stazione di Milano, non a tutti piace.
Qui è vista dalla finestra della mia stanza al sesto piano dell'Hotel Gallia.

Clicca sulla foto per ingrandirla.
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More from Trieste: the pictures taken in 1994 for “DU” magazine and, 14 years later, a fashion assignement for “Io Donna” magazine.










Trieste è una città bellissima, di cui ho scoperto il fascino nel 1994 grazie ad un lavoro di reportage per DU, una colta rivista svizzera di arte, architettura e immagine.
Ci sono tornato felicemente quest’anno per IO Donna, per realizzare un servizio di moda.
A distanza di quattordici anni, due lavori e due approcci alla città molto diversi, che qui provo, liberamente e in esclusiva per il Blog, ad accostare tra di loro.

Consiglio di cliccare sulle immagini per ingrandirle.
For a better vision, click on the images to enlarge.

Cliccando sul titolo del post si accede ad una galleria di immagini dal servizio per Io Donna.
To see more of the fashion essai "Trieste" for "Io Donna" magazine, click on the blog title.

Was nice to meet you: Jennifer Lopez chez "Dolce&Gabbana" for "Io Donna" magazine.



Metropol, Milano, 24 settembre 2008

Scatto "commemorativo" d'obbligo alla fine dello shooting con Jennifer Lopez per Io Donna.
Com'è Jennifer? secondo me, un viso bellissimo, spesso sorridente, positiva, tosta, per essere una superstar, direi molto vera.

La foto è di Niccolò Rastrelli
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