Photographer and artist Paolo Castaldi exhibition at the "Museo di Storia Naturale" in Florence.
Firenze 30 Marzo 2010
Segnalo l'inaugurazione della mostra di Paolo Castaldi al Museo di Storia Naturale di Firenze.
Noto che Castaldi da tempo si occupa, nella sua ricerca artistica, di un soggetto un pò scomodo. La foto ( bellissima) qui sopra mi pare non lasci molti dubbi.
La morte immaginata, catalogata, osservata, con morbosa esattezza dalla vita, con tutta l'angoscia esistenziale che questo comporta.
Museo di Storia Naturale
Via Romana 17
Firenze
NELLA GALLERIA DEI RETTILI
Fotografie di Paolo Castaldi
inaugurazione 30 marzo 2010 dalle 16,30 alle 19
dal 30 marzo al 28 Aprile 2010
www.paolocastaldi.com
Introducing Niccolò Rastrelli, former assistant, now a free lance photographer...
Marzo 2010
Niccolò Rastrelli è dell’acquario.
Niccolò Rastrelli è forse l’uomo che più di ogni altra persona al mondo mi ha saputo tirare fuori dai gangheri.
Gli ho fatto dei culi (scusate il francesismo) pazzeschi, le vene mi schizzavano fuori dal collo.
Gli aneddoti sugli anni (almeno sei, un eternità...) che ha passato nel mio studio, prima come stagista e poi come assistente, sono così numerosi che ci vorrebbe un libro. Tanto per dire, il suo primo giorno di lavoro riuscì (come, è ancora un mistero) a pinzarmi una mano al cavalletto con una di quelle pinze nere, grosse, quelle che tengono su i fondali: “ahia, ahia…” dicevo io, che avevo l’altra mano impegnata, e lo guardavo fisso, aspettando di essere ovviamente liberato, ma mentre lo guardavo lo vedevo solo impallidire, guardarsi in giro, balbettare cose, ma la mano era sempre pinzata…
Niccolò Rastrelli è uno degli uomini più maldestri che ho mai conosciuto.
Quando ha iniziato da me, con in mano un trapano, un martello, o un fondale, poteva fare cose che voi umani neppure vi sognate.
Ma con in mano una macchina fotografica può fare cose straordinarie. Davvero.
Lo sanno bene i lettori del mio blog.
Ora è ufficiale: Niccolò non è più il mio assistente.
Ha venduto il motorino e si è comprato una vera moto, una Honda Transalp.
Il suo momento di mettersi alla prova “là fuori” è arrivato.
Io so che ce la farà, comunque: non solo per il suo indubbio talento, ma anche grazie alla sua personalità socievole e al suo carisma, grazie al suo cuore generoso.
Per la sua allegria, per la sua autentica, valorosa modestia.
So che ce la farà perché il percorso, duro, doloroso, e qualche volta umiliante, se lo è fatto tutto, e senza mai lamentarsi. Tanta roba.
Sono orgoglioso di vedere che oggi dal mio studio non esce un “piccolo Thorimbert” ma un “grande Niccolò Rastrelli”
Meglio di così…
Niccolò Rastrelli photographed by Toni Thorimbert.
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Io Donna magazine: The restyling, part three: The party.
VIP: Diamante D'Alessio con Diego Della Valle
Vertice Creativo: Thomas Lenthal e Maurizio Varotti
Aficionados: Maria Vittoria Backhaus, Sergio Colantuoni, e sullo sfondo, il Conte Ruspoli
L'innocente: Toni Thorimbert con Elisa Fornasetti, la quattordicenne modella della copertina.
Adorabili: Francesca Merlo, Chiara Levi, Julie Kosossey, Laura Calderola
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Io Donna magazine: The restyling, part two: The contributors.
Sul nuovo numero di Io Donna ho anche avuto il privilegio di comparire nell'ambita colonnina dei contributors. Lo scopo, come da richiesta del giornale era fornire, oltre ad alcune preferenze (canzone, film etc) una bio possibilmente "ironica". Siccome mi sembrava un pò fuori dalle mie corde, scrivere io stesso una bio ironica su me stesso ( faccio una fatica terribile anche a farla "normale") ho chiesto l'aiuto dell' amico e collega Benedusi, che con la sua abituale verve mi ha scritto una bio veramente bellissima che qui sotto allego:
“Toni Thorimbert è un fotografo svizzero. Anzi no, italiano. Vive a Milano, anzi, no, in toscana. Gli piacciono i cavalli: sia quelli che nitriscono, sia quelli che rombano sotto la sella della sua moto. Tutto lo appassiona: libri, musica, arte e le vite della gente, e questo tutto finisce, da più di trent’anni, nelle storie che racconta con le sue immagini. Non solo è un grande fotografo, ma da tempo gli riesce questa magia: essere contemporaneo e moderno, pur essendo oramai un classico.”
(Grazie Settimio, ero commosso!)
Peccato che sul giornale è stata editata in prima persona così da sembrare che questo è quello che io penso (e scrivo) di me stesso.
Veramente terribile il finale dove si legge che:
"Da tempo MI riesce una magia: essere contemporaneo e moderno...etc etc..."
Ahia...Troppo perfino per il mio Ego!!
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"Io Donna" magazine: The restyling, part one: The cover.
Italia, Sabato 27 marzo 2010
Esce in edicola oggi, come sempre allegato al Corriere della Sera, Io Donna firmato dal nuovo direttore Diamante D'Alessio.
Totalmente rinnovata la veste grafica, con un concept di Thomas Lenthal
(Numero, Paradis) e la direzione creativa di Maurizio Varotti.
Per questa uscita ho avuto l'onore di fare la fotografia di copertina, un ritratto di Elisa Fornasetti, quattordici anni, la stessa età del giornale in questione.
Una bella idea, e un taglio di immagine molto forte e inusuale.
Nella foto qui sopra si può apprezzare un esempio dell'impaginazione delle pagine interne, molto elegante e pulita, mentre qui sotto uno scatto dal backstage.
Elisa Fornasetti photographed for Io Donna by Toni Thorimbert.
Backstage photography by Niccolò Rastrelli.
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The family is the subject of two new movies directed by Gabriele Salvatores and Luca Guadagnino
Uscite su Io Donna due doppie pagine dedicate a due nuovi film in uscita e ai loro registi.
"Happy family", diretto da Salvatores e "Io sono l'amore" di Luca Guadagnino.
Entrambi i film raccontano storie familiari e sono definibili come film da "interno".
Da qui la scelta, un pò simbolica di affiancare ai ritratti dei registi due fotografie degli ambienti in cui sono stati girati i due film, rispettivamente Villa Visconti e Villa Necchi a Milano.
"Io sono l'amore" con Tilda Swinton, esce venerdì 19 marzo nelle sale italiane mentre bisognerà aspettare qualche giorno in più per quello di Salvatores, con Bentivoglio, Margherita Buy, Fabio De Luigi e Abatantuono.
Qui sotto alcune immagini dai backstage:
Gabriele Salvatores and Luca Guadagnino photographed by Toni Thorimbert
Backstage photography by Niccolò Rastrelli.
Styled by Silvia Meneguzzo.
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Sportweek-Ranieri, the cover only seen by romans...
Copertina di Sportweek, allegato della "Gazzetta" uscita due settimane fa solo nel territorio di Roma, o forse nel Lazio. Che io sappia una "prima volta" italiana con illustri precedenti oltreoceano: Vanity Fair America esce infatti, a volte, con copertine diverse a New York e a Los Angeles.
Così è andata per questa copertina con l'allenatore della Roma Claudio Ranieri.
La copertina, promessa a suo tempo dal mega-direttore uscente è stata poi messa in dubbio dal nuovo mega-direttore...dopo qualche centinaia di telefonate è stato evitato l'incidente diplomatico con un compromesso: Ranieri in copertina è stato "dato in pasto" solo ai romani, cioè ai suoi tifosi, mentre a livello nazionale è uscito il "famosissimo" Shaun White campione di Snowboard.
Qui sotto pausa caffè in studio con Ranieri, un vero gentiluomo, e durante lo shooting.
Le foto sono state realizzate allo studio Outside, Roma.
Claudio Ranieri photographed by Toni Thorimbert
Backstage photography by Niccolò Rastrelli
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Ohhhh, Ornella! Nice to meet you...again!
2 Marzo 2010
Giornata di anniversari direi, dato che alla festa per i 25 anni di Max ho incontrato, dopo trent’anni esatti dal nostro primo incontro, Ornella Vanoni.
Era il 1980, avevo 22 anni. Guidavo allora la mia prima auto, una Lancia Flavia 1800, un macchinone grigio topo con bombola del gas nel cofano e senza copricerchioni che avevo pagato 300.000 lire, l’equivalente oggi di 1.500 euro. Mi piaceva, ma era una macchina da zingari, come guidare oggi una mercedes scassata di vent’anni fa.
Arrivato a Rimini, dove stava la Vanoni, m’era venuto il dubbio: “magari la lavo”. La Vanoni stava al Grand’Hotel, io no. Così mi trovai una pensione, moooolto economica, di là del fiume. Milano Marittima. Nella hall il più giovane aveva un piede nella fossa, chiesi la chiave per rientrare tardi, dovettero andare dal ferramenta a farla perché gli ospiti non lasciavano praticamente mai l’albergo. Più che una pensione, era un gerontocomio.
Tornato a Rimini, arrivai nel cortile del Grand’Hotel proprio mentre la Vanoni e il suo enturage scendeva da un paio di Mercedes nuove fiammanti…feci dietro front alla velocità della luce e andai a parcheggiare la mia Lancia molto nascosta e ben lontano.
A loro dissi che ero venuto in treno.
La Vanoni era proprio la Vanoni, era al top, e devo dire, non se la tirava troppo.
Ma certo faceva una vita che io, periferico, militante di Lotta Continua, proprio nemmeno immaginavo. A quel tempo lei stava con un tipo che aveva creato una linea di mutande da uomo che , in onore di Gianni Agnelli, si chiamava Jhonny Lamb, roba da pazzi…
Insomma le foto erano per la sua copertina. Il disco era “Ricetta di donna” e forse per questo si era pensato a delle fotografie con uno stile un po’ “reportage”.
Non ricordo assolutamente come mi capitò questo lavoro, credo attraverso Gianni Versace, che mi aveva notato e che era buon amico di Ornella.
Ci mettemmo tre giorni, cioè stemmo a cazzeggiare tre giorni a Rimini, lavorando ogni tanto un’oretta. Con delle scuse la sera mi defilavo dalla compagnia e me ne tornavo nella mia pensione.
Comunque, all’epoca, niente Photoshop, non che Ornella ne avesse particolarmente bisogno, ma comunque, tra la qualità delle mie ottiche, la grana della pellicola mal sviluppata, mi toccò stampare le foto su una carta super opaca e ripassarle tutte a matita…ho ancora le stampe: più che “vintage” sembrano archeologia industriale…
Negli anni ho poi fotografato la Vanoni in qualche altra occasione. Per Amica, per un altro disco (che poi non uscì con le mie foto…Ornella dice che ero molto arrabbiato, ma secondo me anche lei all'epoca aveva un caratteraccio), ma questo nostro primo lavoro mi è rimasto scolpito nella memoria.
E' stata la mia prima grande star, era una vera diva, ma io ero praticamente un punk e finalmente capii appieno il suo valore solo quando, qualche tempo dopo, in sala di incisione la sentii( e la vidi) cantare.
C'era stato qualche problema (non suo) e doveva ri-registrare l’ultimo pezzo del disco. Tutti aspettavano, un pò nervosi.
Con calcolato ritardo, arrivò.
Fece ai presenti un cenno vago della mano. Probabilmente era un saluto. Si chiuse in sala.
Cantò il pezzo una sola volta, però da brividi. Mi vengono ancora adesso a ripensarci.
Uscì e se ne andò.
Wow!
Qui sotto le riproduzioni della copertina e dell'interno del disco (un vinile, of course):
"Ricetta di Donna" photographed by Toni Thorimbert, 1980.
The photograph with Ornella Vanoni shot by Settimio Benedusi, 2 March 2010
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The march issue of Riders magazine: The cover, the mud, the backflip and more...
Marzo 2010
E' in edicola il numero di Riders, con diversi servizi miei e la copertina dedicata ad una splendida special su base Harley Davidson Ironhead preparata a Mantova da Roberto Rossi e messa alla frusta dal grande Paolo Bergamaschi. Notare lo stile del casco Jet con visiera orange-fluo e tape adesivo argento...
Qui sopra l'apertura del servizio dedicato a Tony Cairoli e Stefan Everts: in due totalizzano tredici titoli mondiali di motocross.
Qui sotto invece alcune foto dal servizio su di un altro fuori-di-testa del cross, Miki Monti, da Cervia, l'ex campione che ha portato in Italia il freestyle, e che ancora oggi a quarant'anni suonati si fa i suoi bei "backflip"
Le due immagini qui sopra: Miki Monti e il sottoscritto in azione sulla spiaggia di Milano Marittima.
Qui sotto due immagini dallo Starcross di Mantova: quella in bianco e nero è diventata l'editoriale di Riders, quella a colori fa capire meglio quanto fango c'era in giro...
Riders features photographed by Toni Thorimbert
Photo editor: Stefania Molteni
backstage photography by Niccolò Rastrelli.
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The artist style, as published on the March issue of Style magazine.
Luca Pignatelli
Alberto Di Fabio, Cristiano Pintaldi
Velasco, Adrian Tranquilli
Masbedo, Daniele Galliano
Paolo Canevari, Matteo Basilè
Robert Gligorov
Marzo 2010
Che bello, questo servizio mi ha riportato un pò indietro nel tempo, quando ancora i calciatori e le veline (per carità, niente di personale!) non dominavano totalmente la scena della carta stampata, non erano ancora assurti ad icone di stile e gli artisti avevano ancora uno spazio e un senso sulle pagine dei giornali di moda e no.
Fa giustizia questo servizio scattato per Style per il quale ho ritratto undici straordinari artisti italiani nei loro studi e case.
Un'esperienza privilegiata, ma, devo ammettere, anche una specie di shock anafilattico, perchè entrare in contatto due, tre volte in un giorno, con il mondo ( e le ossessioni) di artisti dalla personalità così forte e complessa, ovviamente molto diversi tra loro, ha necessitato da parte di tutti noi di una flessibilità psicofisica quasi dolorosa.
Il servizio è di Luca Roscini e Daniela Stopponi
I testi sono di Gianluca Marziani
Le belle immagini dei backstages sono di Niccolò Rastrelli
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