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L’altra notte ho fatto un sogno.
In un ambiente illuminato da una forte luce rossa, uomini e donne si aggiravano nudi, bendati e con macchine fotografiche in mano.
Roba da pazzi.
Segno di questi tempi.
Allora mi sono chiesto, come per tutti i sogni: “Cosa vorrà dire?”
E ho pensato, vedi, quelli siamo noi, tutti noi, gli umani, che nella vita procediamo così, a tentoni. E se ci incontriamo è per caso, e maldestri siamo, con questa macchinetta al collo, questo amuleto, chiave per accedere alla comprensione del mondo, forse di noi stessi. Scatoletta magica dei nostri desideri, cuccia del nostro ego: “Io vedo così! No! io ho visto questo e quello, No, sono io quello che ci vede meglio!...” Eppoi invece siamo tutti ciechi…
Mi sono svegliato, sudavo, e ho pensato: “ Ok…No panic”
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Top: Stage photography by Davide Farabegoli
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2 commenti:
Ci sarebbe molto da dire. Ma mi limiterò a riportare lo scritto recente di "un tale" Covini: nel cinema (e ovviamente anche nella fotografia) non si vede il mondo da un punto di vista, ma è il punto di vista che crea il mondo. Non vedi il mondo in cui vivi ma vivi nel mondo che vedi.
Ma perchè quella signora nuda si è tutta pixelata?
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