“ A picture a day takes the doctor away” >Si Fest>NO PANIC>Savignano sul Rubicone > 10-11-12 September 2010



Era piuttosto serio, Chico De Luigi, quando mi ha chiamato qualche giorno prima delle vacanze, per chiedermi di partecipare ad una mostra collettiva alla NO PANIC GALLERY nell'ambito del SI FEST di Savignano sul Rubicone.
Mi lanciava, a suo modo, una sfida: fare una foto al giorno, durante le vacanze, con il mio Iphone.
"Una foto al giorno toglie il medico di torno" è infatti il titolo di questa mostra che negli spazi della NO PANIC GALLERY esporrà le immagini di alcuni blogger "quotidianisti"(Chico De Luigi, Jacopo Benassi ed altri) e quelle di tre "random bloggers": Settimio Benedusi, Fabio Novembre e il sottoscritto, noi, uniti anche dal mezzo espressivo: L'Iphone.

Qui sotto pubblico un'estratto dal testo introduttivo di Michele Smargiassi.
(cliccate QUI se volete leggere l'articolo per intero)

Coincidenze: Questo testo cita estesamente un brano de "L'avventura di un fotografo" di Italo Calvino, un libro "per le vacanze" che avevo caldamente consigliato nel mio ultimo post, prima di partire per la Puglia e per la mia "foto al giorno"...

".....Perché una sola al giorno? O perché solo due o tre? Perché non dieci, perché non una ogni ora, meglio ancora una ogni minuto? A pensarci bene, perché non fotografare senza interruzione, a ripetizione, saturando ogni istante, unico intervallo obbligatorio il tempo necessario al metabolismo della fotocamera per deglutire uno scatto e riaprire subito le sue fauci voraci?

“Perché una volta che avete cominciato, [...] non c’è nessuna ragione che vi fermiate. Il passo tra la realtà che viene fotografata in quanto ci appare bella e la realtà che ci appare bella in quanto è stata fotografata, è brevissimo. Se fotografiamo Pierino mentre fa il castello di sabbia, non c’è alcuna ragione di non fotografarlo mentre piange perché il castello è crollato, e poi mentre la bambinaia lo consola facendogli trovare in mezzo alla sabbia un guscio di conchiglia. Basta che cominciate a dire di qualcosa: “Ah che bello, bisognerebbe proprio fotografarlo!” e già siete sul terreno di chi pensa che tutto ciò che non è fotografato è perduto, che è come se non fosse esistito, e che quindi per vivere veramente bisogna fotografare quanto più si può, e per fotografare quanto più si può bisogna: o vivere in modo quanto più fotografabile possibile, oppure considerare fotografabile ogni momento della propria vita. La prima via porta alla stupidità, la seconda alla pazzia”

Italo Calvino
Gli amori difficili.


Quando Italo Calvino narrava con l’abituale stupefacente minuziosa lucidità la bulimia fotografica del suo Antonino Paraggi, Internet non esisteva ancora. Il fotoamatore travolto dall’impeto di depositare la propria vita in strati geologici di immagini aveva a disposizione come ricettacolo dei suoi prodotti solo oggetti materiali, come album, cassetti, scatole da scarpe. Anditi privati, vicoli ciechi, contenitori fisici di immagini accessibili solo a pochi destinatari, personalmente scelti e convocati dal fotografo. La “via della pazzia” sarebbe stata ben più saponata sotto i piedi del maniaco Paraggi se avesse potuto disporre di un blog: l’album planetario, il cassetto che tutti possono aprire, la scatola da scarpe che arriva in ogni casa connessa. Un blog può essere pericoloso per la salute mentale di un fotografo...."

Qui sotto il programma della NO PANIC GALLERY mentre, per il programma del SI FEST vi consiglio di cliccare su: http://www.savignanoimmagini.it



Il SI FEST è uno dei migliori festival di fotografia italiani e la galleria NO PANIC è una "zona franca" molto interessante, sempre vitale e in-telli-gente-mente provocatoria.
Direi che ci vediamo lì!

Click on the pictures to enlarge.

11 commenti:

Matteo Oriani ha detto...

Ecco, appunto. Settimio aveva scritto in agosto un post molto discusso sulle vacanze, il modo di viverle e di interpretarle. Adesso scopriamo che ogni giorno eravate occupati a scattare una fotografia, non da padre/marito/vacanziero, ma per un progetto preciso. Una specie di compiti per le vacanze...io sarei diventato ansioso! Ma forse sta qui il punto. C'è chi E' un fotografo e chi lo FA. Io non ho ancora capito bene da che parte sto, ma mi sembra di farlo. Se durante le vacanze (adoro le vacanze Settimio!) mi viene un'idea per il mio lavoro, di solito preferisco scrivere appunti e riflessioni.
Ricordo una mostra di tanti anni fa di Ugo Mulas alla Besana. Accanto ad ogni foto esposta, c'era un grande foglio con il provino a contatto del rullino dal quale era stata tratta. Bene, per esempio, la foto di Lucio Fontana che taglia la tela nel suo atelier, era su un rullino in cui c'erano le foto del percorso che portava Mulas all'appuntamento, il taxi, la strada, il portone della casa e altre immagini apparentemente inutili, di "scarto". Tutte bellissime. Lui era già "sul pezzo" ancora prima di cominciare il "lavoro".
Trovo molto azzeccato il titolo della mostra: "una foto al giorno leva il medico di torno", perché racchiude una grande verità, specialmente per un certo tipo di medico.
Ah, un'ultima cosa. Vedo che è coinvolto anche Fabio Novembre. Quando avete 5 minuti e trentasei secondi, guardate questo edificante spezzone di film:
http://www.youtube.com/watch?v=HYQDVInXLYY

Francesco Chirico ha detto...

Appena ho visto la foto mi è venuta in mente una notte stellata passata sui trulli in valle d'itria di un mio carissimo amico.....! Comuque proprio bella l'idea della foto al giorno :). Ora mi hai incuriosito con l'altro libro di Calvino. Io sono rientrato in puglia a mia terra (ho fatto un pò di ferie a Milano da mio fratello) e continuo qui le ferie...guardando più attentamente gli angoli della città dove vivo e lavoro e godendomi i colori del mare di settembre. Le spiagge sono deserte e l'atmosfera è magica e tranquilla allo stesso tempo. Per le prossime vacanze qui..vieni in questo periodo te lo consiglio. Le cantine sono in produzione, e conosco diversi posti dove oltre a mangiare molto bene e tipico la natura è ancora incontaminata.
Bene io vado a fare la mia foto del giorno.
Un saluto da Monopoli.

Ciaooooo

Alessandro ha detto...

Ciao a tutti, ciao Toni,immagino che ci conosceremo questo week-end. Sono Alessandro, uno dei foto blogger que espone nella galleria di Chico (NO PANIC). Io non sono un fotografo, ma bensì un video maker, ma qualche mese fa, ben 128 giorni fa, Chico De Luigi mi ha spinto a creare un blog nella mia pagina web (ogni tanto faccio anche piccoli video, ma principalmente posto foto). All'inizio non avevo capito il senso di fare un blog, è iniziato durante un mio viaggio di lavoro, e l'ho preso come un gioco, un back stage, un piccola spinta per portare la gente a seguire il mio lavoro...ma poi dopo qualche settimana è iniziata la magia, il blog si è trasformato in un mantra quotidiano, e senza esagerare posso dire che la mia vita è cambiata...innanzi tutto sono stato stimolato ad avere uno sguardo costante su tutto e su tutte le situazioni, le persone, i luogi...e quindi ho imparato di più sul mio lavoro ed ho imparato a giocare sempre!!!...poi sono iniziate a succedere anche delle cose, vi faccio un esempio: stavo vivendo a Londra, e dalla finestra della mia cucina vedevo la cucina dei miei vicini, e mi capitava spesso di giocare con i figli (bambini) attraverso le finestre, facendo lo stupido, le boccaccie, giocando con le arancie e così via, poi il giorno in cui ho deciso di fotografare questa situazione sono entrato nella loro vita, perchè dopo aver scattato, siamo usciti dalle cucine, dalle nostre case, e ci siamo conosciuti, mi hanno invitato a prendere il tè e dal quel giorno occasionalmente ci siamo visti per un aperitivo o ci siamo fermati a fare delle chiacchere fuori dalle porte- Insomma, vi potrei raccontare altre 20 storie, 20 fatti, che il blog ha creato per me mentre io creavo il blog. In questo senso l'articolo di Smargiassi è davvero azzeccato, perchè il Foto-diario non ha a che vedere con la fotografia (o non solo) ma ha a che vedere con il vissuto, con il vivere.

Ciao a tutti

Alessandro Di Renzo

Stelassa ha detto...

Credo, con nuda e vagamente triste sincerità, di dovermi collocare tra coloro che prendono la fotografia troppo seriamente. Ho sempre guardato a progetti come il 365 con un'ansia tremenda, perchè io non sono assolutamente una che scatta scatta scatta... quindi mi sembrerebbe da un lato un sogno trovare qualcosa di veramente interessante e degno di essere fotografato ogni giorno, dall'altro un incubo il fatto di doverlo cercare. E nonostante abbia anch'io un blog, non sono nemmeno una che scrive scrive scrive, in effetti. Questo perchè sono convinta che, sebbene l'idea, esposta da Calvino, di una densa stratificazione geologica del nostro vissuto attraverso le fotografie sia assolutamente affascinante, vi siano solo alcuni momenti davvero speciali che più di altri meritino di essere ricordati. Immagini che ci colpiscono nel profondo o che dal profondo sono generate, pensieri da far uscire dai nostri labirinti mentali, spunti per creare dialoghi tra persone sconosciute (come racconta anche Alessandro). Ma forse più di tutto la creatività non andrebbe mai "costretta" da limiti temporali. Le maglie del mio filtro sono molto fitte e quel poco che ne trapela è davvero una parte di me: dei miei occhi, delle mie dita, ma prima ancora della mia immaterialità. Non so dire se questa "avarizia produttiva" sia però anche una paura da superare. Per questo, a prescindere, ammiro chi riesce a sfidare se stesso su questo terreno senza porsi troppi interrogativi, con l'ottima scusa del "compito a casa". Poi chissà cosa ne esce (e sarei davvero curiosa di vedere i risultati di Toni), ma intanto è una nuova frontiera, un esperimento, una ricerca. Non si finisce mai di scoprirsi e di conoscere se stessi attraverso quello che si fa.

Detto questo, purtroppo mi perdo la mostra - e voi! - perchè nel weekend sarò a Napoli a scattare un botto di foto in un giorno. Che dite, il compito lo recupero lo stesso così?! :)

Stelassa ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Marié ha detto...

Antonino Paraggi

"e già siete sul terreno di chi pensa che tutto ciò che non è fotografato è perduto, che è come se non fosse esistito"

"l'unico modo d'agire con coerenza é di scattare almeno una foto al minuto...un fedele diario delle nostre giornate, senza che nulla resti escluso"

"Qualsiasi persona tu decida di fotografare, o qualsiasi cosa,devi continuare a fotografarla sempre,solo quella, a tutte le ore del giorno e della notte.
La fotografia ha un senso solo se esaurisce tutte le immagini possibili"

"Cominciò a tenere un diario: fotografico, s'intende.
Con la macchina appesa al collo, chiuso in casa..."

"Raccoglieva le foto in un album: vi si vedevano portaceneri pieni di mozziconi, un letto sfatto, una macchia d'umidita' sul muro.
Gli venne l'idea di comporre un catalogo di tutto cio' che nel mondo esiste di refrattario alla fotografia, di lasciato fuori sistematicamente dal campo visivo non solo delle macchine ma degli uomini"

"Forse la vera fotografia totale,- pensò- é un mucchio di frammenti d'immagini private..."

Prof. bentornato...letto racconto consigliato...estrapolato pezzi per me significativi...mi é piaciuto...stop....Antonino Paraggi e le sue ossessioni maniacali...mi é proprio piaciuto stop

seguo questo blog

http://wvs.topleftpixel.com/

in cui viene postata una foto al giorno, blog in Canada...mi pare...
daily dose of imagery...

bye bye see you later bye prof.

Matteo Oriani ha detto...

Vabbè allora, visto che si parla di una foto al giorno, suggerisco di guardare Smoke, un film del 1995 molto ben fatto (Wayne Wang è il regista, Paul Auster lo sceneggiatore), equilibrato, elegante, con bravi attori (Harvey Keitel, William Hurt).

Anonimo ha detto...

Prof. ... mi é mancata la pillola fotografica settimanale...gli articoli del suo blog

...please non vada piu' in vacanza...

...joking...

Bye bye Marié

Stelassa ha detto...

@ Matteo: mi hai letteralmente tolto i tasti da sotto le dita... "Smoke" mi è piaciuto moltissimo e trovo che centri in pieno l'argomento :)

Alessandro Bianchi ha detto...

@ Stelassa e Matteo: siamo in 3.
3 cervelli sincronizzati sullo stesso pensiero.

diana t. ha detto...

che bello il pezzo di calvino
baci