Michel Compte



Appena entri c'è una stanza tutta tappezzata di provini a contatto: 135,120,10X12,20X25.
Ci sono i fotogrammi barrati, quelli scelti. Niente di nuovo, ma interessante.

Puoi "sentire" Compte al lavoro.

Celebrities, in gran parte.
Moda e assignements commerciali.

(Anche delle foto curiose di Clooney. Per una marca di caffè. Non così belle, si vede che quel giorno non girava.)

Poi c'è la mostra e le foto. Grandi stampe.
Il punto di fuoco, molto selettivo.
La grana della pellicola. Tutta la mostra è un inno alla pellicola, alla sua consistenza, alla sua texture, ma sopratutto a quel modo lì di fare le foto, quel doversi buttare, ad un certo punto, senza rete, quel cercare lo scatto vero, senza sapere se la foto c'è, o ci sarà.

Anni '90.

Un fotografo che fa le foto.

Bellissima mostra. Mi sono sentito a casa.












Michel Comte


Crescendo fotografico


Triennale di Milano - Galleria d'Arte
Viale Alemagna, 6
20123 Milano


From 10/05/2011 to 03/07/2011

To know more about Michel Compte:
http://www.michelcomte.org

Click on the pictures to enlarge.

6 commenti:

Matteo Oriani ha detto...

Ma non ti sei portato Claudio che ti faceva le foto mentre facevi le fotine di straforo? Peccato! Poi vedo che c'è sempre il solito problema delle mostre: nei vetri delle foto si riflette quello che c'è dietro. O no?

settimio ha detto...

@matteo
chiedi e ti sarà dato!
http://yfrog.com/h72prvyj
;-)

Simone ha detto...

Ciao Toni. Sabato ho visitato la mostra di Comte, ma solo dopo aver visto 6 volte (con altrettante persone diverse) quella di Giovanni Chiaramonte (l'hai vista?).
Questa volta ho cumulato i biglietti ed ho trovato l'occasione di andare da Michel.
A mio parere (che probabilmente conta poco) è stata la peggior mostra di fotografi di "moda" che ho visto. Milioni di volte meglio quella di Avedon o Watson.
Non ho trovato nulla di nuovo, analizzando la data degli scatti, rispetto ai maestri che hanno scattato prima di lui.
E poi è possibile che la massima "trasgressione" è la sigaretta in bocca? Anche a fine anni 90?
Non ho trovato nulla di "sensuale" nei sui scatti. Anche in quelli che probabilmente dovevano essere tali. Niente di neppur minimamente paragonabile a Newton.
Lunga vita a Newton, Avedon, ma anche a Toni.

Saluti.

Paola ha detto...

Questo post mi ha ispirata. E ovviamente anche le pellicole di Comte. Ovviamente andrò a vedere la mostra.
Grazie per aver condiviso :)

Toni Thorimbert ha detto...

@simone. Non credo che Compte si possa paragonare ad Avedon Watson o Newton.
Sarebbe come mettere Ligabue con Bob Dylan...No? Eppure alle volte una canzone di Ligabue, magari alla radio, in macchina, ci può dare quel momento di piacere...;-)

Simone ha detto...

Le tue risposte sono sempre capibilissime!!!