"before" Thorimbert



1972, Jugoslavia.
Io a 15 anni con mia sorella Monica e mio fratello Gianluca fotografati da Gaetano, l'allora fidanzato di Monica.
Sulla destra dell'immagine si vede un pezzo della Gilera 300 con la quale Gianluca ed io viaggiavamo. Monica e Gaetano avevano la macchina, un maggiolino Volkswagen.
Gaetano, che non ho praticamente mai più rivisto da allora, ha lasciato questa stampa, totalmente inedita per noi tutti, al desk della mia mostra BESIDE THORIMBERT alla Leica Galerie di Milano.
La considero a pieno titolo come parte della mostra, chissà forse un "before" più che un "beside".
L' entroterra jugoslavo del '72 era cupo e selvaggio, nei villaggi che attraversavamo i bambini ci tendevano agguati con pietre scagliate per uccidere.
All'alba, gli operai scendevano dalle tradotte per entrare in fabbriche che sembravano, e forse erano, dei lager.
Non scherzo.
Un giorno ci perdemmo. Alle porte di Zagabria aspettammo per ore la macchina di Monica e Gaetano, ma invano.
A sera tarda, lasciammo un biglietto: "ci vediamo qui domattina alle 8".
Non l'avessimo mai fatto: dal nulla sbucarono auto e poliziotti che ci scortarono duramente in caserma. Fummo accusati, in un italiano appena decifrabile, di spionaggio, e tenuti fino alle 3 del mattino sotto il tiro delle armi in attesa del comandante.
Il comandante aveva studiato: aprì la porta, ci guardò in faccia, richiuse la porta. Le sue urla si sentirono fino in Albania.
Tornò nella stanza con un sorriso tirato e nostri passaporti.
Eravamo liberi.
L'anno dopo scattavo "Bambini di Pioltello".

BESIDE THORIMBERT è in mostra alla Leica Galerie di piazza Duomo a Milano fino al 13 maggio

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TOKYO A/R


Io Donna lavora a Milano Studio Digital.
Ottimo studio.
Ma dopo un pò davvero non sai più come girarti.
La Silvia allora mi ha proposto un piccolo challenge.

Usare lo studio, ma abolire lo studio.

Non un backstage, però, eh...se no troppo facile...

Dovevamo stare sul confine.
Perchè adesso la moda è tutta lì, sul confine, su quanto ci stai vicino, al bordo, senza andare di là.

Questo è quello che abbiamo tirato fuori:
































E questo è il backstage dove si capisce ancora meglio l'approccio.

















Io Donna magazine

TOKYO A/R
Styled by Silvia Meneguzzo

photographed by Toni Thorimbert

Hair by Franceschino Chessa
Make up by Roman Gasser

Modeled by Sophie Klock

Shot at Milano Studio Digital.

Backstage photography by Ilaria Zennaro.

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Veneta Cucine.


"Nel cuore della città, al centro dei tuoi progetti"

Siamo partiti da qui.
Questo è il negozio di Veneta Cucine, in Foro Buonaparte a Milano.



Un grande show-room in un corner molto giusto. Alle spalle del negozio, a sinistra, si intravede il Castello.

Dionisio ci crede, molto.
Vuole fare una immagine istituzionale usando il negozio.
Dionisio è il capo. Una persona veramente a posto. Mi piace molto. Lui crede in quello che fa. Lui crede in me.
Il claim dell’azienda è “progetti di vita” : bisognerà sviluppare un racconto fotografico in una sola immagine.

Vado una mattina con l’Iphone.
Il negozio è chiuso e fa pure freddino.

Ma poi, in un Power Point che presenterò in azienda, dico che: "Il negozio è un punto nevralgico della città così come la cucina è il centro vitale della casa. Che è un luogo caldo, accogliente, che veglia sulla vita della città, sui destini delle persone che la abitano, sulle loro storie, incontri, desideri, sogni.
Le persone più diverse, colte nel loro fare, assorte nei loro pensieri, nel cammino del loro destino".


Mi immagino persone che entrano ed escono dal negozio e che ci passano davanti. Immagino il tono generale freddo, mentre il negozio emana una luce calda, accogliente.

Cerco delle references.


Thorimbert


Thorimbert


Doisneau


Klein


Klein


Klein

Confesso che all'inizio mi perdo anche in direzioni senza sbocco: gente che vola, una banda musicale che passa, roba da Fellini 8 e 1/2, Magritte, il ballo de "Il gattopardo"

Inizio a disegnare:









Dopo qualche tentennamento dovuto ad un frainteso purismo reportagistico decido che la foto sarà scattata "a pezzi" e poi montata in post produzione.
Torno davanti al negozio con Ilaria, la mia assistente, e facciamo una prova.



La prova viene bene, i disegni vengono approvati, la lista delle comparse pure, viene aggiunto un cane alla lista. Mia figlia Gia porta il nostro cane, la Beba, sul set





Ilaria fa qualche foto di backstage, ma poche, perchè siamo tutti troppo presi a gestire la baracca.



Ilaria postproduce la foto in tempo reale.















Il Castello sullo sfondo è stato scattato tardi, all'imbrunire. Quella che si è presentata come una necessità, cioè scattare le foto in un relativamente lungo arco di tempo in cui la luce ovviamente cambiava, è quello che alla fine mi piace di questa immagine, e cioè che al suo interno la luce cambia come se il passaggio delle persone davanti al negozio non avvenisse davvero nel momento dello scatto ma, simbolicamente, durante l'arco della giornata. Non volevo che questa foto fosse totalmente realistica, mi piace la sua ambiguità, che si percepisca che è un'invenzione, un'iperbole: la sua "falsità" la rende in fondo più onesta.
La scolaresca sullo sfondo è stato un regalo, il tram passava e lo abbiamo inserito, la donna è un personaggio tipico della milanesità: in carriera, che maneggia il suo smatphone.



Altro personaggio tipico: il Jogger. Vicino al Castello e al parco ne passano molti, ovviamente, e questo ci ha ispirato per inserirlo.



Lui perfetto. Il barman. Totalmente nella parte, un perfetto caratterista. Abbiamo fatto pochi scatti, poi i bicchieri si sono rovesciati, spaccati, e siamo passati ad altro, ma la foto era già ok.



La scena centrale, il plot: la bambina che gioca con il cane attraverso la vetrina, il papà, il ragazzino, la mamma, il venditore. Insomma "Progetti di vita" in azione.
la scena in realtà è composta da due diversi scatti. Prima sono stati scattati i personaggi fuori dal negozio, con la Beba, poi la scena interna.
Sarebbe stato troppo lungo sincronizzare le espressioni della bambina con il cane.



Avrei voluto che ci fossero molte scenette in questa campagna, anche più di quante ne contenga questa versione: mi piacciono molto i due che parlano là in cima, in ufficio, nel loro mondo, non si accorgono di quello che sta succedendo intorno.



I due ragazzi: i loro "progetti di vita" magari sono solo all'inizio, ma rappresentano il futuro, infatti ci vengono incontro.
Sono le persone con le quali immedesimarsi, l'energia positiva di cui questa immagine deve farsi veicolo.

Ed ecco il risultato finito.



Così come è stato pubblicato in doppia pagina su "La Repubblica" durante il Salone del Mobile



e sul megaschermo in Stazione Centrale



Grazie a tutti, davvero. E' stato bello, appassionante, divertente.

Grazie Dionisio... This was a great shot!



VENETA CUCINE
Progetti di vita

Un'immagine pensata e realizzata da Toni Thorimbert
con Dionisio Archiutti, Paolo Colle e Mauro Simioni

Prodotta da More than 30 seconds con Alessia Pietromarchi e Vittoria Speziali.

Digital assistance: Walter Besola D4U

Postproduzione: Ilaria Zennaro/Studio Thorimbert

Makeup+hair: Roman Gasser team.

Black and white backstage photography by Ilaria Zennaro.

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