The interview: Master retoucher Nora Suardi @ Zat Digitalartwork, Milano.



Nora Suardi photographed by Matteo Valle'.


TT: Ciao Nora, puoi raccontarci il tuo percorso di studi e la tua storia professionale?

NS: Ho lasciato il liceo artistico in seconda. Mi sono trasferita a Londra e “casualmente” mi sono laureata in “fine art”. Al college ho sperimentato vari media: Pittura ( il mio primo amore ), scultura, fotografia e “dulcis in fundo” Photoshop, lo strumento che mi ha dato modo di sfogare visioni illimitate.
Professionalmente e' stata dura trovare un'identita': volevo essere tutto, pittrice, artista, fotografa. Essere "solo" ritoccatrice non mi sembrava abbastanza, ma poi ho capito che questo era un modo per giocare con tutte le mie passioni.

TT: Puoi raccontarci qual’è il tuo rapporto con la fotografia? Compri giornali, libri di fotografia, vai alle mostre? Come si tiene “aggiornato” un ritoccatore?

NS: Il mio rapporto con la fotografia e' di amore "deviato". Non posso guardare un’immagine senza pensare se e come e' stata ritoccata, se il ritocco e' bello o "farlocco" o a come l'avrei interpretata io.
Compro poco, in verità, ma osservo tutto quello che viene stampato.

TT: Esistono “tendenze” o “mode” nel fotoritocco?

NS:Teoricamente le stesse della fotografia, perchè, specie nella moda, il ritoccatore segue lo stile del fotografo che segue la moda che segue le tendenze.

TT: Guardi mai il lavoro dei tuoi colleghi? ci sono ritoccatori che conosci e che ti ispirano?

NS: Inevitabile guardare il lavoro degli altri! Ma i ritoccatori sono “invisibili”.
Dipende molto dal fotografo: se mi piace la foto significa che anche il ritoccatore e' ok....

TT: Ci sono polemiche sull’uso del fotoritocco specialmente nell’immagine della donna, nei beauty pubblicitari o nelle immagini di moda: per alcuni, questa “irreale” bellezza veicolata dai media può creare nelle donne complessi ed inibizioni. Cosa ne pensi?

NS: Personalmente credo che i media distorgono e trasformano cosi tanto la realta’ che le “bugie” che raccontiamo con Photoshop sono tra le meno gravi...

TT: Esistono altri programmi di ritocco realmente alternativi a Photoshop?

NS: Non ne ho mai incontrati.

TT: Come definiresti il tuo rapporto con photoshop?

NS: Quotidiano.

TT: Abbiamo toccato il fondo, siamo ai confini di photoshop? Tu puoi dire di usarlo e conoscerlo al 100%?

NS: NO! e’come uno strumento musicale, dipende da come lo suoni. Io suono tanto e bene.

TT: C’è un “tool” di Photoshop che ancora non c’è e che ti piacerebbe sviluppare?

NS: Non ho un’approccio così tecnico con il programma. E’ più una roba di testa. Per quanto mi riguarda Adobe poteva fermarsi al 4.0.

TT: Se non facessi questo lavoro, cosa faresti?

NS: Farei la pittrice. La fotografa di moda... mi piacerebbe un casino, ma mi sento più a mio agio nel backstage, forse...

Qui sotto alcuni esempi:



Questa campagna era, ovviamente, molto complessa: qui abbiamo collaborato con il fotografo anche in studio, durante gli scatti per verificare il realismo dei montaggi e delle luci, e poi... postproduzione a gogò.....
Foto Lorenzo Vitturi.




Questa foto è stata scattata in studio. La finestra sullo sfondo è un inserimento. Abbiamo creato luci e riflessi per dare la sensazione del vetro. Le scarpe sono state scattate separatamente per avere la massima definizione della pelle.
Foto Paolo Zambaldi.




In questo “still-life” la sfida è stata di trovare la miglior fusione tra il tessuto e la materia dei petali rispettando il volume e la materia della calla e fondendolo con la trama della lana.
Foto Bruna Rotunno.




La modella è stata scatta in studio su fondo nero e poi assemblata con lo sfondo in 3D. Oltre al ritocco classico, grande lavoro sulle cromie per far coesistere realtà e fantasia.
Foto Musati+Aimone.



Qui il ritocco si è concentrato sulla donna enfatizzando la bellezza e mantenendo un look morbido e naturale. Abbiamo tenuto cromie fredde sullo sfondo ma l’incarnato è più caldo. Ho poi disegnato i fiori come elemento grafico.
Foto Toni Thorimbert.

Nora Suardi (con Matteo Vallè) è Zat Digitalartwork, Milano.

To know more: www.zatdigitalartwork.com

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