More from the November issue of Riders magazine: The bikebuilder Umberto Borile plus "Over the top" mechanic Jeremy Burgess.

Sono stato appassionato di moto fin da bambino, ma d’altra parte era inevitabile, dato che mio fratello più grande lo era. Passavamo ore in garage a smontare-rimontare, e altrettante ore le ho passate in silenzio, a mascella calata e braghe corte, in adorazione di una Laverda 750 di un mio vicino.
Leggevo Motociclismo. Era la bibbia. Dove vivevo, a Pioltello, estrema periferia di Milano, proiettavano i film-fotoromanzo con Giacomo Agostini.
A me però piacevano molto anche i cavalli. Da bambino disegnavo solo caschi integrali e selle americane. Ad un certo punto, non so, forse perchè le moto di mio fratello erano troppo rotte o per via di un paio di scivolate col Minarelli, il cavallo ha prevalso, e lo ha fatto per quasi vent’anni.
Qualche anno fa mi sono operato. Niente di veramente grave, ma dovevo stare a letto. Nel frattempo qualcosa era cambiato. Non c’erano più solo le foto - in bianco e nero - di Motociclismo, c’era la TV. C’era Guido Meda. Mi ricordo benissimo quel week end, dolorante ma felice, a guardare tutto, tutto delle moto, le prove, le gare, i commenti.
Mi era tornata la febbre.
Dopo un pò mi sono comprato una moto, poi è uscito Riders ( o viceversa ), poi ho iniziato a lavorarci. Meno male i sogni dei bambini qualche volta si avverano.











Riders
November issue.

Borile 2.0 Reloaded.

Photographed by Toni Thorimbert
Written by Paolo Sormani
Photo editor Stefania Molteni.







Riders
November issue.

Jeremy Burgess
le mie cinque P.


Photographed by Toni Thorimbert
Written by Mat Oxley
Photo editor Stefania Molteni.


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1 commento:

Matteo Oriani ha detto...

Viale Ranzoni 15/A a Milano. C'era una volta il nostro studio e c'era, e c'è ancora, lo studio De Stefani. Tu arrivavi al laboratorio in sella ad una improbabile Aprilia (o qualcosa del genere) 125 cc da corsa con colori sgargianti e il tuo arrivo era annunciato dal frastuono della marmitta ad espansione. Nulla da dire se non fosse che avevi già l'età per guidare una Kawasaki 1.000 da 300km/h. Poi te ne andavi con la scatolona arancione dell'Agfa che non sapevi bene dove mettere. Ma un giorno sei arrivato in sella ad uno scooter moderno. Mi sono preoccupato, stai a vedere che il Toni si sta imborghesendo. No, mi hai detto, questo è lo scooter del mio assistente...l'Aprilia (o chi per essa) è dal meccanico a montare un kit da pista. Phew!

Liberamente tratto dai miei ricordi.